
Andrea Di Tullio, Consigliere Comunale, la nostra Community
Le lancette dell’orologio segnavano le 3.32 quando l’Abruzzo si svegliò di soprassalto nel cuore della notte. Era il 6 Aprile 2009 e il più potente terremoto della storia moderna italiana aveva appena scaricato tutta la sua potenza ai piedi degli Appennini.
Dal giorno successivo iniziò una gara di solidarietà senza precedenti: viveri, vestiti e oggetti di prima necessità venivano spediti da ogni parte d’Italia fino a riempire i palazzetti dell’Aquila.
Quando Andrea di Tullio inizia la sua esperienza con la Protezione Civile lo fa in questa occasione: Avezzano 2009, racconta seduto al tavolino di un bar, è stato il suo primo vero banco di prova. Il sisma ha tagliato i rifornimenti e le zone terremotate sono isolate. Occorre portare delle scorte di farmaci presso gli ospedali locali e la Protezione civile locale risponde alla chiamata.
Ci racconta con tono consapevole e a tratti orgoglioso la complessità della macchina organizzativa: la conosce bene lui, addetto alla logistica di emergenza. Tempestività e organizzazione, le parole chiave che riprende più volte nel suo discorso.
Le stesse che sono state indispensabili quando il virus ha iniziato a diffondersi a macchia d’olio anche ad Alessandria. “State a casa” per Andrea non valeva. Lui e altri colleghi hanno allestito presso la Caserma Valfré uno dei primi centri tamponi, un drive-in su cui contava tutta la città quando la domanda era alta e l’offerta di operatori sanitari e materiale arrancava a tenere il passo.
Al termine dell’emergenza sanitaria il punto tamponi lasciò il posto al centro vaccinale. Più di 100.000 dosi somministrate e uno sforzo organizzativo senza precedenti. Andrea fatica un po’ a ricostruire l’ordine cronologico degli eventi e ci confida che il tempo lì dentro scorreva in modo differente.
Ci fu anche Norcia e Finale Emilia, il passaporto già pronto per una possibile chiamata in Turchia pochi mesi fa.
Andiamo a ritroso e ci facciamo raccontare com’è nato questo percorso. E’ stato uno sbocco naturale, l’esperienza di “Teatro nello Spazio” e tutta l’organizzazione lo hanno formato e portato dove è ora.
Ci spiega di cosa si tratta. Un progetto teatrale e di vita con persone diversamente abili per ritrovarsi su un palcoscenico. Un banco di prova che per qualcuno è stato determinante: alcuni dei partecipanti, spinti da questa esperienza, hanno trovato la loro dimensione nel mondo del sociale.
E’ ormai da quasi un anno che Andrea di Tullio siede tra i banchi della maggioranza a Palazzo Rosso.
Si è candidato con uno scopo: portare un po’ della sua esperienza sociale in aula.
Ci auguriamo che riesca a farlo. Ma ascoltandolo ne siamo convinti.
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