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Marica Barrera

Non sempre i numeri sono puri fatti, non sempre rappresentano la verità. In merito alla dichiarazione del sindaco sulle presunte 61 telecamere mi corre l’obbligo di fare alcune opportune precisazioni.

Non si possono, infatti, ingannare i cittadini spacciando per sicurezza ciò che non lo è. Anzi proprio Cuttica impostò la campagna elettorale sulla promessa di maggiore sicurezza e il suo capitano nelle ripetute sfilate in terra mandrogna se ne fece vanto.

Forse occorrerà informarlo, se già non lo fosse, che la sicurezza da allora è una chimera e che la città è sempre più in balia di una situazione fuori controllo.

Ma veniamo ai numeri e ai provvedimenti.

Delle vantate 61 telecamere, 34 di queste 61, sono rilevatori semaforici, cioè telecamere che rilevano il passaggio con il rosso, dunque servono a sanzionare le infrazioni del codice della strada. Alcune sono poste in luoghi a scarsa incidentalità e svolgono piuttosto la funzione di “cassa” per le finanze comunali, risultando più una vessazione per il cittadino che uno strumento di sicurezza stradale e certo non servono per la sicurezza in senso lato.

Le rimanenti 28 telecamere sono visionate, e purtroppo avendo altre incombenze non possono essere controllate capillarmente, da un unico addetto che svolge, ad oggi e in assenza di personale, soprattutto funzioni di piantone, cioè gestisce le chiamate dei cittadini e le urgenze per rilevamento incidenti, oltre a fare da tramite con le pattuglie in strada.

È del tutto evidente che le 28 telecamere sono poco controllate se non si implementa e non si organizza diversamente il personale e quindi non possono essere garanzia di sicurezza.

Ciò che è necessario è implementare e organizzare diversamente il personale. Il sindaco, inoltre, non ha mai ottemperato alle richieste della Questura di condivisione e messa in rete della control room del Comune per poter meglio lavorare in sinergia.

Telecamere a parte, la sicurezza la si costruisce con una più puntuale e utile organizzazione del lavoro e con un maggior numero di agenti che operino sul territorio.

Ora mi chiedo le 100 unità di personale, annunciato ad ogni presentazione di DUP, dove sono? Ricordo che dal 2017 ad oggi circa 20 agenti sono andati in pensione ma il sindaco e la giunta hanno proceduto alla pubblicazione di un solo bando e all’assunzione di sole 4 unità, quindi il saldo non solo è negativo ma ad oggi non si è programmato alcun turn over.

Inoltre per i turni serali e notturni ci vorrebbero le figure degli ispettori che sono solo 7 dei 15 necessari come numero minimo. Tuttavia le risorse per dirigenti e progressioni si sono trovati.

Sono scelte che ci dicono che la sicurezza non è la vera priorità di questo sindaco.

Vi sono poi scelte incomprensibili: si sono spesi soldi pubblici per aprire un distretto ai giardini con la presenza dell’unità cinofila, sfrattando l’associazione dei ciclisti che fungeva da presidio, ma subito dopo le passerelle di rito per la sua inaugurazione ad oggi è chiuso e abbandonato, di conseguenza i giardini sono terra di nessuno.

Ricordo che gli abbattimenti dei due locali, teatro delle arringhe del capitano, sono stati abbattuti grazie alle delibere e alle procedure avviate e concluse dalla precedente amministrazione di cui ero assessore.

Quello che non trova spiegazione è la decisione della Lega, paladina, a parole, della sicurezza, di eliminare i turni notturni della Polizia Municipale, ore delicate che non a caso sono le fasce in cui in queste settimane si sono verificate le spaccate, le risse e i furti.

In conclusione, perché le risorse disponibili sono state spese per assumere più dirigenti, istituire la figura del capo di gabinetto del sindaco e dare incarichi parecchio onerosi?

Caro signor sindaco le vorrei ricordare che prima del suo insediamento il lavoro al tavolo tecnico della Prefettura aveva prodotto un modello di presidio del territorio in cui tutte le forze dell’ordine collaboravano organizzando turni comuni e condivisione costanti. Ora i Cops si fanno ma ognuno cura, in autonomia, un piccolo pezzo e, come è noto, l’Unione è più della somma delle parti.

Dunque quel 61 appare un numero più sterile delle decine che lo compongono e i fatti, spaccate, insicurezza e disordine sono lì, inesorabilmente, a dimostrarlo.

LA REPLICA DI CUTTICA E LA CONTROREPLICA DI BARRERA

Nel merito delle critiche costruttive avanzate dalla Consigliera Barrera, il Sindaco ha risposto https://radiogold.it/cronaca/282984-telecamere-alessandria-quante-dove-sicurezza/ ma la controreplica è stata immediata. “La precisazione del Sindaco sulle telecamere non fa che confermare la debolezza delle sue scelte sui temi della sicurezza. I numeri delle telecamere, elencati con precisione di collocazione, non tengono conto che molti di quei dispositivi non funzionano, funzionano male o hanno una definizione inesistente. Per non ingannare i cittadini rilasci il report giornaliero delle telecamere realmente funzionanti. Purtroppo poche risorse sono state destinate al ripristino di quelle non attive. Quello che dico è frutto di un’attenta verifica. Inoltre, nessuna risposta è stata data in merito ai temi degli investimenti su personale e organizzazione del lavoro nel settore delicato di chi è preposto a questo importante compito. Mi dispiace per la sicurezza della città e dei cittadini ma proprio su questo tema i fatti e le sue scelte sono lì a testimoniare il fallimento della sua azione e il tradimento delle promesse fatte agli elettori.”

Marica Barrera

Franco Gavio

Dopo il conseguimento della Laurea Magistrale in Scienze Politiche ha lavorato a lungo in diverse PA fino a ricoprire l'incarico di Project Manager Europeo. Appassionato di economia e finanza dal 2023 è Consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Dal dicembre 2023 Panellist Member del The Economist.

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