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Quando le persone si avvicinano per la prima volta alla “Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”, siano esse familiari o operatori del sociale, non è infrequente che la reazione sia “si, va beh, bello per carità, ma è fattibile?”. Grazie a tutti coloro che nel corso degli anni hanno studiato come progettare pratiche efficaci, possiamo rispondere che sì, si può fare e si può fare bene.

Il come ce lo racconta il progetto “Lavoro, Vivo, Scelgo” presentato lo scorso 24 gennaio presso il Comune di Poirino e rivolto a persone con disabilità intellettiva. Il titolo dice già molto: il diritto al lavoro nel più ampio quadro del diritto alla vita indipendente per costruire le condizioni per l’autodeterminazione della persona.

Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Agenzie di formazione professionale (CIOFS FP Piemonte ed ENGIM), Servizi Socio Assistenziali del chierese, Università di Torino (Centro Studi Di.Vi), Associazione Vivere ODV (associazione di volontari e famiglie), Cooperativa educativa E.T e Cooperativa educativa Oltre la Siepe, a cui si aggiungono il Centro per l’Impiego e i comuni.

https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=09pr6GatHqE

Una partnership perfetta per passare dal riconoscimento formale di un diritto alla sua realizzazione pratica.

Si percepisce, seguendo la presentazione, un modo nuovo di approcciare il tema della disabilità che abbandona il paradigma assistenziale, per immergersi nel nuovo paradigma dei diritti introdotto dalla Convenzione ONU nell’ormai lontano 2006 (a seguito di ratifica, la Convenzione ONU diventa legge dello Stato Italiano n. 18/2009).

E, inevitabilmente, cambiando prospettiva, cambia il metodo. Si guardano le stesse cose ma si intravede qualcosa di diverso.

Invece della formazione in aula, la formazione in situazione. Luoghi autentici (di lavoro, di vita) in vece di luoghi protetti. Il mondo di tutti in vece del contesto “speciale”.

La disabilità è definita dalla Convenzione ONU come l’interazione tra la limitazione e il contesto.

Posto che la limitazione non può essere modificata, non rimane che modificare il contesto. Non si può chiedere ad una persona con disabilità di “essere un po’ meno disabile”, si devono modificare i contesti (tutti i contesti di vita) abbattendo le barriere che si frappongono fra la persona e l’esercizio dei suoi diritti.

E le barriere non sono tutte uguali. Se è immediatamente comprensibile la barriera creata da una scala per una persona con disabilità motoria, non lo sono altrettanto le numerose e diversificate barriere immateriali che incontra quotidianamente una persona con disabilità intellettiva e/o relazionale.

Costruire, su misura della singola persona, gli adeguati sostegni per fornire a ciascuno l’agibilità dei propri diritti è compito del “nuovo” educatore. Una figura professionale fondamentale che non assiste più la persona con disabilità, ma la accompagna attraverso l’esistenza, costruendo strumenti, opportunità e una rete di sostegno personalizzata. Una figura di cui c’è un enorme bisogno ma che necessita di una profonda conoscenza della convenzione ONU, della persona con disabilità, della sua famiglia, della coprogettazione e di un nuovo approccio che, se sperimentato, piace (ce lo racconta benissimo nel video, l’educatore di ….. che interviene). Serve una profonda riflessione da parte degli operatori sociali e una riorganizzazione dei servizi sociali in questa direzione.

Serve formazione. E serve la consapevolezza che la persona con disabilità non è la sua disabilità. E’, innanzitutto, una persona con gli stessi desideri, le stesse aspirazioni e necessità che tutti noi abbiamo, di costruire il proprio futuro, di fare della propria esistenza un’esistenza unica. Una persona con gli stessi tuoi diritti.

Katia Salice (Presidente Ass. YAWP)

Franco Gavio

Dopo il conseguimento della Laurea Magistrale in Scienze Politiche ha lavorato a lungo in diverse PA fino a ricoprire l'incarico di Project Manager Europeo. Appassionato di economia e finanza dal 2023 è Consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Dal dicembre 2023 Panellist Member del The Economist.

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