
Roberta Cazzulo, Consigliere Comunale, la nostra Community
La prima marcia della storia fu pensata per commemorare le rivolte di Stonewall, durante le prime ore del mattino del 28 giugno 1969. La comunità queer di New York City era stanca dei maltrattamenti e della discriminazione riservatagli dalla polizia, così durante un raid allo Stonewall Inn, un gay bar nel cuore del Village, la comunità decise di reagire. Un anno dopo nacque la marcia del Pride, proprio a commemorazione di quegli eventi.
Sabato le piazze e le vie della mia città “si tingeranno” dei colori dell’arcobaleno, ma soprattutto di messaggi importanti e forti.
Sarà corteo pacifico, inclusivo, festoso e variopinto, dedicato all’accettazione.
È un momento importante per Alessandria per affermare quello che sarà il nostro futuro riguardo a diritti e valori in cui una democrazia deve credere.
Abbiamo steso un programma che vuole Alessandria una città aperta, dove tutti si possano sentire a casa. Una città “dei diritti e dei doveri”.
Sarà un Pride significativo perché è evidente che nei momenti di crisi qualcuno ritiene di trovare semplificazioni attraverso le discriminazioni.
Decido di incontrare Stefania Luce Cartasegna, Presidente di Tessere Le identità, una realtà che vuole essere un punto di incontro per coloro che sentono l’esigenza di confrontarsi con le tematiche dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale, superando il senso di isolamento che spesso genera disagio e frustrazione interiore.
La sede è la Casa di Quartiere di Alessandria, via Verona 116, che apre le sue porte alla comunità alessandrina per instaurare un dialogo e un processo di integrazione socio-culturale che permetta uno scambio stimolante e di sicura ricchezza.
Luce è educatrice professionale e counselor. Si racconta e mi racconta.
Ha lottato tanto Luce e continua a farlo con consapevolezza, determinazione e generosità.
Mette subito in evidenzia l’importanza del “Fare rete” coinvolgendo l’amministrazione comunale, l’università e l’associazionismo locale e rileva come l’utilità di una buona comunicazione possa far si che le istanze portate avanti con forza e passione diventino realtà.
Alla domanda cosa ti aspetti da questo Pride? Risponde: “Roberta sarà una celebrazione delle diversità, un modo per sentirsi maggioranza all’interno della società. Non è solo un modo per emanciparsi, ma anche per ricordare che non si è soli, che esiste una comunità enorme che deve essere coinvolta.”
“I tuoi diritti, sono anche i miei … questo fa la forza, giusto”!?
Il Pride è la libertà di tutti, e parteciparvi significa condividere dei valori.
Non è accettabile che, in una società avanzata, alcune persone siano trattate come cittadini di serie B.
Ci sono dei cittadini e delle cittadine che chiedono, come sostiene la Costituzione, pari diritti.
L’obiettivo è semplice e in egual modo complicatissimo: che ciascuno possa essere ciò che è senza avere nessuna paura. A questo serve la manifestazione.
La cultura elimina le differenze e il vero cambiamento parte dai luoghi del sapere.
Che se poi mi domando, ma che cos’è il Pride? Riuscirei a descriverlo? Non è una risposta facile …
Pride, è stare vicini, è non lasciarsi soli, è scherzare e colorarsi nonostante la violenza. E’ essere indecenti nonostante la morale. E’ amare alla luce del sole, nonostante le occhiate altrui. E’ il compito di lottare ancora per la libertà. Oggi che sembra una cosa scontata. Lottare, perchè scontata invece ancora non lo è e perché non esistono libertà e uguaglianza se non siamo tutti uguali e tutti liberi. Ecco, questo, è, il Pride.
Dietro uno striscione colleghi, amici, famiglie si sono ritrovati in un unico grande abbraccio arcobaleno.
I diritti sono strategici per la qualità della nostra democrazia, riguardano tutti e supportarli è fondamentale.
Il disegno di legge Zan, che prende il nome dal suo creatore, il deputato del PD Alessandro Zan, prevede l’inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili. Una proposta che ha acceso il dibattito pubblico in Italia e ha esacerbato le divisioni del parlamento e di tutto il mondo politico.
E’ stato accantonato dal Senato. Con 154 voti a favore è stata approvata la richiesta di non esaminare la legge articolo per articolo e procedere a scrutinio segreto. Inoltre, il testo tornerà in commissione non prima di sei mesi.
In una delle sue più celebri opere “Il Mercante di Venezia” Shakespeare scrisse così:
"Mi avete disprezzato e deriso un milione di volte; avete riso delle mie perdite, avete disprezzato i miei guadagni e deriso la mia nazione. Reso freddi i miei amici, infuocato i miei nemici. E qual è il motivo? Dite che sono diverso… Ma io non ho occhi? Io non ho mani, organi, misure, sensi, affetti, passioni. Non mangio lo stesso cibo, non vengo ferito con le stesse armi non sono soggetto agli stessi disastri, non guarisco allo stesso modo, non sento caldo o freddo nelle stesse estati e inverni allo stesso modo vostro? Se mi ferite io non sanguino? Se mi solleticate, io non rido? Se mi avvelenate io non muoio? E se mi fate un torto, io non mi vendico? Bene se noi siamo come voi in tutto vi assomiglieremo anche nell’amore."