Diego Malagrino, Presidente Consiglio Comunale di Alessandria
Signor Sindaco, Colleghi Consiglieri Comunali, Sindaci emeriti della nostra Città, Rappresentanti istituzionali, Rappresentanti del mondo del volontariato e della protezione civile la scelta di convocare questa seduta di Consiglio Comunale secondo la formula del “Consiglio Comunale aperto” trova fondamento in una serie di ragioni, la prima delle quali è certamente quella legata proprio alla rilevanza di questo anniversario.
Ciò che accadde nella nostra Città nel novembre 1994 con i suoi tragici risvolti e la perdita di vite il 6 novembre di quell’anno segna senza dubbio – e lo sappiamo bene! – un momento indelebile nella storia della comunità alessandrina. Il ringraziamento va a tutti i volontari che giunsero a migliaia da tutta Italia per soccorrere la nostra amata città.
Oggi il ricordo di quell’evento serve anche a sentirsi legati alla storia della nostra collettività.
Si tratta di un anniversario a cifra tonda – 30 anni – ossia una distanza da quei tragici eventi alluvionali che videro il proprio apice nella domenica 6 novembre 1994… Una distanza e un lasso temporale che ci consente di guardare, ricordare, approfondire quei fatti potendoli cogliere anche con una sorta di visione complessiva. Sì, perché il servizio che oggi stiamo svolgendo a favore della comunità alessandrina in questo Palazzo Comunale come Amministratori pubblici porta in sé proprio questa sfida: saper indicare – quotidianamente e con la massima lucidità possibile – ciò che abbisogna alla nostra realtà territoriale per svilupparsi, per crescere socialmente, culturalmente ed economicamente, ritenendo di primaria importanza le condizioni di sicurezza idro-geologica di Alessandria.
Se fino a quei giorni il Tanaro e, in generale, i “fiumi” del territorio locale (a partire dalla Bormida) che, insieme al Tanaro, abbraccia Alessandria venivano considerati come elementi integranti il territorio (non solo dal punto di vista geografico, ma anche sociale e culturale), dopo il 6 novembre 1994 gli obiettivi della ricostruzione si intrecciarono a una progressiva modificazione della percezione del significato dei fiumi e, soprattutto, del rapporto “Città-Fiumi”.
Le “Acque”, in primis il Tanaro, venne visto sempre più come un “nemico” che era necessario fronteggiare (con argini fisici se non anche con argini psicologici…). La ricostruzione, dopo quei tragici giorni, si è subito avviata; Alessandria è a poco a poco rinata recuperando ciò che ne caratterizzava precedentemente la fisionomia sociale e comunitaria.
Tuttavia, per lungo tempo e, in parte, ancora oggi, quelle “Acque” rischiano di continuare ad essere viste con una sorta distacco, con uno scarso interesse rispetto alla possibilità di ripristinare e ulteriormente valorizzazione un rapporto armonico tra la Città e i suoi Fiumi.
L’occasione di questi giorni del XXX° anniversario dell’alluvione, da questo punto di vista, potrebbe dunque segnare, a mio parere, anche un punto di svolta di rilevanza culturale.
Questo trentesimo anniversario potrebbe infatti diventare l’occasione per recuperare un senso pieno e costruttivo della vita di Alessandria abbracciata dai suoi Fiumi Tanaro e Bormida. Una prospettiva in grado di guardare ai nostri Fiumi come a presenze fisiche da rispettare, da “gestire” e da considerare forieri di un potenziale dinamico che si irradi sugli aspetti non solo sociali, ma anche economici, turistici, culturali, storici, è questa una sfida non facile che attende la nostra comunità. Il Consiglio Comunale aperto di oggi si inserisce, sotto questo profilo, nell’ambito di una serie di iniziative di approfondimento che si affiancano a quelle immancabili di natura commemorativa che, in particolare questa mattina, abbiamo vissuto con molta compartecipazione emotiva da parte di tanti rappresentanti delle nostre Istituzioni, dei Volontari e della Cittadinanza.
Se già con il convegno della Protezione Civile dello scorso 31 ottobre dedicato al tema del Volontariato in rapporto all’encomiabile servizio svolto durante e dopo l’alluvione abbiano avviato ufficialmente questa serie di “studi analitici e di prospettiva”, non meno significativo sarà ad esempio l’incontro che il nostro Ente ha organizzato e promosso – anche in sinergia con altri Soggetti istituzionali e associativi – per questa sera, a partire dalle ore 19, presso la sede dell’associazione Cultura e Sviluppo. Un incontro articolato in molti elementi analitici e non solo rivolti al ricordo della tragicità dei fatti del novembre di trent’anni fa: una serata dal titolo “6 novembre 1994 – 6 novembre 2024: il ricordo, l’attualità e le prospettive per Alessandria”.
Non è questa la sede per richiamare tutto l’elenco delle molteplici iniziative pubbliche che caratterizzano il programma elaborato per il trentennale dell’alluvione e che vedranno coinvolti anche una parte degli studenti delle nostre scuole, con l’obiettivo di trasmettere il ricordo della grande alluvione che ha colpito Alessandria anche alle nuove generazioni.
Tuttavia – e mi accingo a concludere – ciò che davvero è importante è l’atteggiamento che ognuno di noi, sia come singoli che come Istituzioni, dobbiamo sentire e coltivare in merito al tema dell’alluvione.
Un atteggiamento caratterizzato e ispirato da un’attenzione che non deve venire meno sui questi temi: mai! Un orientamento di coscienza civica vigile e costante, nella consapevolezza che ancora tante sono le sfide attuali per la sicurezza idrogeologica della città e che Alessandria merita di diventare realmente e integralmente “sicura” per poter concretamente progettare il proprio futuro.
Con questo spirito, con la promessa del mio impegno personale e – ne sono certo – di tutti i presenti in questa Sala oggi pomeriggio… con questo auspico piena riuscita a questo Consiglio Comunale tematico.
Diego Malagrino
Presidente Consiglio Comunale