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Lina Khan

“Tandem erat tempus”

Big tech firms should start to worry

Joe Biden appoints Lina Khan to head the Federal Trade Commission

Jun 19 Th 2021

Il primo motto di Mark Zuckerberg, il capo di Facebook, era “Muoviti velocemente e non importa cosa rompi”. Bruce Mehlman, un ex assistente segretario al commercio per la politica tecnologica, prevede che la stessa massima potrebbe ora guidare la Federal Trade Commission (FTC), un’agenzia per la protezione dei consumatori. Il 15 giugno è trapelata la notizia che Lina Khan, un’importante voce critica delle grandi aziende tecnologiche, alla quale il Senato aveva appena confermato essere uno dei cinque commissari della FTC, avrebbe presieduto l’agenzia. La sua nomina mostra che affrontare la questione delle grandi corporation tecnologiche è diventata una rara preoccupazione bipartisan a Washington e che la Casa Bianca sostiene l’applicazione di un programma più determinato.

Ms Khan, che ha 32 anni, è meglio conosciuta per “Il paradosso antitrust di Amazon“, un articolo che ha scritto nel 2016 mentre era studentessa alla Yale Law School. Nel breve saggio essa sostiene che le attuali interpretazioni dell’antitrust, secondo cui se i consumatori beneficiano di servizi gratuiti, non subiscono alcun danno, sono insufficienti per avvalorare il potere di piattaforme come quella di Amazon. I giganti della tecnologia potrebbero usare prezzi predatori e controllo del mercato per danneggiare le aziende più piccole.

Due lavori più recenti mostrano quanto sia profondo il tecno-scetticismo di Ms Khan. L’anno scorso contribuì a redigere un rapporto emanato dalla sottocommissione giudiziaria della Camera sull’antitrust, da cui si suggeriva che l’attività governativa, la quale cerca di rompere i monopoli (trustbusting), necessita di un ripensamento. Sostenne scrivendo nella Columbia Law Review le “separazioni strutturali” a cui le grandi aziende tecnologiche devono attenersi. Inoltre, va ben oltre la saggezza convenzionale nella sua interpretazione degli strumenti presenti nella legge antitrust.

Lo smantellamento dei giganti tecnologici è un argomento di discussione popolare, promosso da funzionari eletti da entrambi gli schieramenti politici e dall’Open Markets Institute, un think tank un tempo marginale, in cui Ms Khan lavorava. Forse la Casa Bianca l’ha scelta in parte per compiacere i progressisti, che probabilmente otterranno meno dal pacchetto infrastrutturale dell’amministrazione di quanto sperassero. Tuttavia, molte delle opinioni di Ms Khan sono popolari anche tra i conservatori, che criticano le grandi aziende tecnologiche per le loro dimensioni e il soffocamento della libertà di parola. “È una figura controversa nei circoli antitrust, ma molto popolare nei circoli politici“, afferma Blair Levin di New Street Research, una società di analisi.

Secondo Levin, l’agenda per combattere il potere dei giganti della tecnologia si proietterà su quattro fronti. Ms Khan lavorerà con il Congresso sui progetti di legge (che hanno un certo sostegno bipartisan) per limitare il potere delle grandi aziende tecnologiche, ad esempio, vietando loro di favorire i propri servizi. In secondo luogo, Ms Khan collaborerà con i regolatori europei, che hanno sostenuto l’accusa contro i colossi della tecnologia. Terzo, avvierà le indagini. E quarto, promuoverà cause contro le imprese. Qui potrebbe trovare maggiori difficoltà, afferma un ex commissario della FTC: i tribunali tendono a favorire gli interessi affaristici, soprattutto da quando Donald Trump ha nominato 234 giudici.

Quanto aggressivamente l’amministrazione Biden voglia perseguire le grandi aziende tecnologiche dovrebbe essere ben presto rivelato, allorché sarà nominato il capo della divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia. Ma la selezione di Ms Khan mostra che la visione di Washington sulle aziende tecnologiche cambiò dal momento in cui Mr Biden era già vicepresidente. Quella era un’altra epoca, quando i BlackBerry e gli amministratori delegati della tecnologia erano ancora popolari.

https://www.economist.com/united-states/2021/06/19/joe-biden-appoints-lina-khan-to-head-the-federal-trade-commission

Franco Gavio

Dopo il conseguimento della Laurea Magistrale in Scienze Politiche ha lavorato a lungo in diverse PA fino a ricoprire l'incarico di Project Manager Europeo. Appassionato di economia e finanza dal 2023 è Consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Dal dicembre 2023 Panellist Member del The Economist.

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