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Lodovico Como – Consigliere Comunale – Capogruppo della Lista Abonante – La nostra Community

Recentemente il Consiglio Comunale ha deliberato in merito al dimensionamento della rete scolastica – come richiesto dalla Provincia di Alessandria e dalla Regione Piemonte – per quanto attiene alla scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado, che rientrano nelle competenze municipali.

Si tratta di un processo politico amministrativo in cui gli enti locali (comuni, province e città metropolitane) e le parti sociali potrebbero dire di più, e trovare un terreno su cui definire al meglio la programmazione dell’offerta formativa territoriale nel medio periodo. Invece da tempo i principi economico-funzionali di riduzione della spesa la fanno da padrone, e non si è sottratto neanche l’ultimo decreto ministeriale, al di là delle dichiarazioni del ministro Valditara.

  1. Prima di tutto difendersi

Sbrigativamente possiamo dire che ogni attore partecipa prima di tutto “difendendo” il proprio ambito di azione o di consenso. I piccoli comuni difendono la propria scuola come baluardo contro la capacità di attrazione dei centri-zona. Le parti sindacali restringono la rappresentanza al mantenimento dell’equilibrio tra istituti, cattedre, orari. Gli istituti scolastici operano utilizzando i propri margini di autonomia, cercando di preservare la propria integrità. L’ente provinciale limita il proprio ruolo di programmazione e pianificazione a un continuo equilibrismo tra le parti.

Ognuno intuisce i limiti insiti nelle proprie posizioni, ma nessuno ha da solo il coraggio di denunciarli e la forza di superarli.

  1. Processi di orientamento scolastico e professionale “azzoppati”

L’orientamento scolastico per la scuola secondaria di II grado ne risulta azzoppato: ogni istituto scolastico o agenzia formativa si propone, nella propria piena e legittima autonomia, agli allievi e alle famiglie in assenza di un confronto e di una lettura condivisa dei fabbisogni del territorio[1]. La esigerebbe, banalmente, l’inverno demografico – che nel caso alessandrino si avvicina a una glaciazione – fenomeno non reversibile o modificabile nel breve periodo.

Investiamo fior di energie in una competizione sulla “quantità” degli iscritti e non sulla qualità della didattica pur di sfuggire alle tagliole ministeriali. Trasformiamo le attività orientative in attività di marketing in cui i giovani e le famiglie rimangono soggetti passivi, potenziali clienti da catturare e non attori privilegiati del futuro del territorio.

  1. Campanelli d’allarme

Se accettiamo la sfida della realtà non potremo ignorare alcuni campanelli d’allarme che si aggiungono, con effetti potenzialmente disastrosi, all’evoluzione demografica provinciale:

  • Secondo le rilevazioni della fondazione Agnelli, che cura il portale Eduscopio, gli allievi definiti “non regolari” negli istituti secondari di II grado della provincia sono un numero consistente. E’ urgente mettersi in ricerca delle cause (orientamento carente? motivazione scarsa? didattica inefficace?) per fermare questa “emorragia” di tempo di vita degli studenti del territorio.
  • Un’alta percentuale (16%, prima del COVID) di Early Leavers, ossia di studenti che nella fascia 18-24 anni non hanno conseguito qualifiche o diplomi, e che si presentano con grande debolezza formativa sul mercato del lavoro, come rilevato da IRES Piemonte.
  • Una quota consistente (superiore al 30%) di studenti che non raggiungono i livelli minimi dopo la terza media in lingua italiana e matematica, secondo i dati forniti dalle rilevazioni annuali INVALSI[2].
  • Il mondo produttivo e imprenditoriale che continua a denunciare il mismatch nel reperimento di figure professionali a più livelli, come evidenziato anche dall’ultima analisi congiunturale di Federmeccanica[3].
  1. Un passo oltre: qualche provocazione per alzare lo sguardo

Lancio tre proposte-provocazioni per affrontare questo scenario:

  1. Costituirsi in “conferenza dei servizi” che veda al tavolo le parti sociali, le istituzioni scolastiche e formative e le rappresentanze istituzionali per stimolare un dialogo aperto e franco. Se in dimensione locale non si acquisisce consapevolezza giungendo a una lettura comune della realtà – anche trasversale agli schieramenti politici – si rischia di impoverirsi ulteriormente in una competizione sfiancante tra territori.
  2. Assegnare un ruolo all’Università del Piemonte Orientale, motore di individuazione e analisi dei dati con cui alimentare il dialogo, specificando bisogni educativi, fabbisogni professionali e linee di tendenza per lo sviluppo locale. Si tratta di offrire criteri di orientamento per le politiche pubbliche (e private) comunali, provinciali e regionali, e punti di riferimento per le scelte scolastiche e professionali di giovani e adulti che ogni anno si apprestano ad affrontare importanti scelte formative e professionali.
  3. Osare alcune visioni per fare sistema tra le eccellenze e tra gli investimenti che le sostengono. Un esempio concreto: perché non sognare un “polo della performance (e della produzione) artistica” che raccolga i frutti del lavoro del Conservatorio Vivaldi e del Liceo Musicale? Unito alla vitalità del tessuto delle compagnie teatrali alessandrine potrebbe aprire concretamente la strada verso un Nuovo Teatro che sia hub di riferimento a livello provinciale e di quadrante nord-orientale, creando opportunità professionali anche nei servizi collegati.

La posta in gioco non è banale: si tratta di costruire traiettorie di sviluppo di medio-lungo periodo per la città e per la Provincia per non rimanere vittime inconsapevoli di ulteriori dimensionamenti ministeriali fondati sulla dittatura del numero, chiamati più semplicemente tagli.

Lodovico Como

[1] Addirittura la promozione dei corsi avviene in assenza della definizione formale degli indirizzi che saranno attivati nel prossimo anno formativo e scolastico, che di prassi si completa a fine dicembre.

[2] IRES Piemonte, 10 numeri sulla dispersione scolastica in Piemonte, Note brevi sul Piemonte, 7/2020.

[3] Federmeccanica, 167.ma Indagine congiunturale, settembre 2023.

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