
Oggi mi piacerebbe raccontarvi una storia, o forse di un sogno, o di una prospettiva. Lascio decidere a voi. Vi sembrerà una storia di orgoglio provinciale, una guerra di campanile, ma se avrete la voglia di andare oltre, forse, riuscirete a vedere quello che con voi vorrei condividere.
Alessandria è una piccola città, di circa 100.000 abitanti, mi sono sempre chiesto perché una cittadina del genere dovesse avere una stazione civile con circa 15 binari destinati a partenze ed arrivi. Quello di cui mi sono reso conto solo dopo, è che la parte civile della stazione è solo una minuscola parte della stazione intera.
Alessandria, infatti, per anni, ha avuto uno degli scali merci più grandi d’Italia, con a disposizione ben 50 binari destinati allo smistamento delle merci.
Da restare a bocca aperta vero?
Chissà allora come la prenderete quando vi racconterò che lo scalo attualmente è andato praticamente in disuso ed è al limite dell’abbandono. Inutile che vi racconti delle storie di ex ferrovieri quasi in lacrime, quando raccontano dei vecchi fasti.
Vi chiederete il motivo per cui vi parlo di ciò nella nostra #rubricaLavoro.
Beh dovete sapere che negli ultimi anni, viaggiando per lavoro, ho avuto modo di vedere con i miei occhi lo sviluppo di una piccola città olandese, di nome Tilburg, intorno alla logistica.
Tilburg non dispone di una grande stazione, ma bensì di un grande canale navigabile. Bene, la zona industriale di questa città si è letteralmente moltiplicata negli ultimi 8 anni, attirando tutti i più grandi gruppi di logistica a livello mondiale.
Se mi avete seguito fino a qui, capirete che il passo è breve.
Alessandria dispone di una grande infrastruttura ferroviaria, oltre che di ottimi collegamenti autostradali in direzione Torino, Milano e Genova. Il porto di Genova dista da Alessandria poche decine di Km e attualmente si trova letteralmente invaso da container e limitato nelle sue potenzialità, proprio a causa delle necessità di smistamento e stoccaggio.
I dintorni:
A Rivalta disponiamo di uno dei più attrezzati scali merci per trasporto su gomma (e non sentirete mai dire da me che quello scalo finora abbia remato contro). A Novi ligure esiste un ottimo scalo merci ferroviario per supportare Alessandria e a Novara, ancora, un nuovo scalo merci che potrebbe perfettamente gestire tutto il trasporto destinato verso il Nord Est.
Se a questo aggiungiamo il recente potenziamento merci del porto di Vado/Savona, credo sia semplice trarre le conclusioni relative al potenziale in termini di sviluppo industriale e conseguente incremento dei posti di lavoro su tutta l’area nord ovest.
Parliamo di posti di lavoro veri, professionalizzanti, dai tecnici agli amministrativi.
Questa cosa pare, per fortuna non essere sfuggita nelle stanze dei bottoni, soprattutto, ahimè, dopo che il crollo del ponte Morandi, ha praticamente bloccato tutti i collegamenti fra Liguria e Piemonte.
Di seguito, per i più curiosi, troverete un link del sito UIRNet, ovvero l’ente che si occupa dei piani di sviluppo strategico a livello Nazionale.
Il nostro vuole essere un richiamo al nostro Esecutivo, al nostro Presidente, perché il Nord Ovest possa finalmente godere di un piano di sviluppo reale, di ampio respiro, dandoci la possibilità di dimostrare le potenzialità dei nostri territori: a livello Regionale, interregionale, nazionale, Europeo.