b7
La legge 67 del 1988 ha istituito il programma di ammodernamento del patrimonio pubblico sanitario e nel 1992 il legislatore ha stabilito che gli interventi sono definiti tramite accordo fra le Regioni e i Ministeri competenti.
La Regione Piemonte nel 2000 ha sottoscritto un accordo di programma, conseguente alla normativa qui brevemente richiamata, integrandolo con un protocollo d’intesa siglato nel 2008. Il programma di adeguamento della rete ospedaliera regionale agli standard della legge 135 del 2012 e al Patto per la Salute è avvenuto sulla base delle linee di indirizzo per la rete territoriale approvate nel novembre del 2014.
L’aggiornamento degli interventi sulle strutture ospedaliere obsolete è stato ulteriormente definito dal Consiglio regionale nel maggio 2018. In attesa di un nuovo coinvolgimento dell’assemblea regionale che dovrà chiarire le modalità di intervento sulle urgenze già identificate nelle ASL e ASO di Cuneo e Alessandria e su quelle relative al nuovo ospedale di Ivrea, è necessario sensibilizzare la Giunta regionale attraverso l’attivazione delle istituzioni alessandrine e dei portatori d’interesse strategici per l’avvio dell’iter riguardante il necessario nuovo Ospedale di Alessandria.
Le dichiarazioni del direttore ASO di Alessandria, Centini, pubblicate recentemente su Il Piccolo, vanno in questa direzione e il Consiglio comunale di Alessandria in sede di dibattito sul Documento Unico di Programmazione ha votato all’unanimità un emendamento che esprime la volontà del Comune di avviare il percorso di definizione dell’area e delle modalità tecniche per arrivare in tempi ragionevoli a stabilire il percorso finalizzato al raggiungimento del risultato.
E’ la condizione senza la quale sarà difficile offrire la cornice adeguata allo sviluppo del rapporto Università (Politecnico incluso) – Sanità – Città con la ventilata ipotesi di nascita dell’Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico e di investimento su Alessandria come nodo sanitario di importanza nazionale sia in termini di cura che di ricerca applicata. Se vogliamo vedere risultati apprezzabili in una prospettiva di otto dieci anni dobbiamo muoverci adesso.
Domenico Ravetti
Giorgio Abonante