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Alessandria 08

Mi hanno chiesto se ho una ricetta contro il declino della nostra città. Ovviamente ho risposto di no. Innanzitutto perché è vero e poi perché i suggerimenti che posso dare apparirebbero megalomani, come potrete verificare se andate avanti nella lettura.

Considero la città alla stregua di una azienda. Quando i ricavi cominciano a diminuire bisogna ripensare il proprio business. O in termini meramente difensivi e riduttivi (per tagliare i costi, calo il numero e il livello dei servizi e rinuncio a quelli a valore aggiunto) oppure ripenso da zero il mio posizionamento sul mercato e cerco nuovi prodotti da esportare.
Dobbiamo ripensare alle ragioni del nostro essere, intanto per ricordarcele e poi per aggiornarle.

Una di queste, forse la più importante, era quella di essere il capoluogo di una provincia molto vasta, adagiata al confine di tre regioni.
Bisognerebbe ritrovare l’orgoglio e la responsabilità di essere il centro di un sistema articolato e dinamico, decidere di allargare il nostro orizzonte, di collaborare con gli altri.

Pur nella crisi generale dell’Italia e in particolare del nord-ovest, nel nostro territorio stanno succedendo significative novità. A Serravalle arrivano 5 milioni di turisti ogni anno, da ogni parte del mondo. Valenza cambia volto sostituendo a una produzione di alto artigianato una filiera di grandi marchi internazionali, il top della gioielleria mondiale. A Spinetta la Michelin e la Solvay aprono nuovi reparti che si dedicano alle novità più promettenti in campo automobilistico: l’auto elettrica e l’auto a guida autonoma.
Cosa c’entriamo noi? Semplicemente dovremmo sentirci la capitale di tutto ciò, visto che capita in questo territorio!

Non dobbiamo sostituirci o disturbare gli amministratori delle diverse realtà, dobbiamo anzi offrire loro servizi di dimensione e qualità superiore, per essere in grado di gestire al meglio queste promettenti prospettive.
Possediamo uno strumento fondamentale: l’università. Che ha due potenzialità enormi: alzare il livello culturale del territorio (non solo degli studenti iscritti) e fare da volano, attraverso il lavoro di studio e di ricerca applicata, alla innovazione e allo sviluppo dell’industria locale. Più cresce la scala, la dimensione e la complessità delle produzioni più queste trovano nei dipartimenti di ricerca il loro interlocutore ideale.
L’università ha le sue regole, la sua autonomia che ha usato egregiamente per far crescere in modo significativo l’offerta di facoltà e corsi di laurea presenti in città.

Spetta alle associazioni di categoria (che hanno mostrato già ampia sensibilità) fare da tramite tra le aziende e i laboratori universitari.
Abbiamo un ospedale di eccellenza, di livello regionale, immaginate cosa può nascere dalla collaborazione con la nuova facoltà di medicina.
Dobbiamo non pensare in grande ma agire in grande.
Ma se vogliamo offrire servizi superiori al nostro territorio cominciamo con riaprire quelli che possediamo già. È un nonsenso tenere chiuso un teatro riconosciuto in passato come secondo teatro regionale del Piemonte. Non c’è la può fare da solo il Comune ma se l’economia si muove è più facile trovare degli aiuti.

Ma il vero problema del teatro è sempre stato il costo di gestione. Dobbiamo anche qui   entrare nella logica del circuito, della collaborazione con il privato, diventando fruitori del decentramento torinese e milanese ma anche organizzatori di un nostro decentramento a livello provinciale.
Infine ogni ambizione crolla se aumenta il tuo isolamento. Tutto il nuovo dell’Italia sta nascendo a Milano. Siamo a due passi ma è come fossimo in altro mondo. Facciamoci carico di un coordinamento con tutti i centri zona a favore di una pressione per ottenere collegamenti più frequenti e celeri.

Gian Luca Veronesi[1]

[1] https://economia.uniroma2.it/wo/conferenzecomunicazione/201347eb.html?a=88&oc=95&d=492

Franco Gavio

Dopo il conseguimento della Laurea Magistrale in Scienze Politiche ha lavorato a lungo in diverse PA fino a ricoprire l'incarico di Project Manager Europeo. Appassionato di economia e finanza dal 2023 è Consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Dal dicembre 2023 Panellist Member del The Economist.

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