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Da Parigi ad Alessandria – nascita e sviluppo del Supermercato

Tra il 900 e il 1200, l’Europa è testimone della nascita di un nuovo settore economico, destinato ad influenzare profondamente lo stile di vita delle generazioni future. Le eccedenze agricole iniziano a essere reinvestite negli scambi, prende forma il sistema delle cambiali e si affermano le prime Compagnie Commerciali che domineranno l’economia mondiale per i successivi 500 anni. È quella che gli storici definiscono la prima Rivoluzione Commerciale, l’inizio di un sistema economico che, in continua evoluzione, è arrivato fino a oggi.

All’inizio del ‘900, circa mille anni dopo la nascita del moderno commercio, Parigi diventa il fulcro di un nuovo cambiamento. Nei caffè parigini, fucina di idee e innovazioni, emergono i primi grandi magazzini, precursori della moderna grande distribuzione. Questo nuovo modello di vendita si consolida definitivamente con l’apertura di Macy’s a New York, che segna il passaggio da un commercio al dettaglio tradizionale a un sistema su larga scala.

Negli anni ’90, l’Italia attraversa importanti cambiamenti politici, mentre l’Europa rafforza la propria integrazione economica e si prepara all’unione monetaria. In questo contesto, il commercio globale di merci, spinto dal trasporto marittimo, registra un boom senza precedenti: crescono i volumi, si aprono nuove rotte e la Cina si affaccia prepotentemente sulla scena internazionale. Molti considerano questo periodo come la seconda Rivoluzione Commerciale, uno spartiacque per un nuovo sistema economico mondiale.

Parallelamente, anche in Italia prende piede il modello del supermercato: grandi spazi di vendita, vasta scelta di prodotti, maggiore concorrenza tra i marchi e prezzi più competitivi. Sono questi i punti chiave di un nuovo modello che soppianta definitivamente il precedente. I piccoli negozi di quartiere, un tempo centrali, iniziano a scomparire, resistendo solo nelle zone meno industrializzate del paese. Le ragioni di questo cambiamento sono da ricercare nelle dinamiche economiche che si verificano tra anni ’90 e 2000: l’introduzione dell’euro, la stagnazione dei salari e la riduzione della spesa alimentare delle famiglie italiane, che passa dal 18,3% del 1992 al 14% del 2005.

In questo scenario, anche in Italia si sviluppano i primi marchi della grande distribuzione organizzata (GDO). Coop apre il suo primo punto vendita nel 1963 a Reggio Emilia, Esselunga a Milano nel 1957 e Conad a Bologna nel 1962. Successivamente arrivano anche i grandi marchi internazionali: Carrefour inaugura il suo primo punto vendita nel 1972 a Carugate, Lidl sbarca in Italia nel 1992 in provincia di Vicenza e Auchan nel 1989 a Torino (poi acquisita da Conad nel 2019). L’arrivo dei discount, come Lidl ed Eurospin, segna una svolta decisiva, offrendo ai consumatori un’alternativa economica rispetto ai supermercati tradizionali e trasformando ulteriormente il settore.

E ad Alessandria? Anche qui, come nel resto del paese, i cambiamenti sono stati profondi, forse persino più incisivi in una città a vocazione agricola, dove una volta i prodotti degli agricoltori e allevatori locali venivano venduti nelle botteghe. Il cuore del commercio alessandrino era il Mercato Coperto di Via San Lorenzo, aperto nei primi anni del ‘900 (quando la strada era ancora chiamata Via Felice Cavallotti). Distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, fu poi ricostruito, ma nel tempo perse la sua centralità fino a essere dismesso definitivamente. I residenti ricordano ancora i banchetti di frutta e verdura, formaggi, carne e pesce e il vivace bar interno. Due negozi, una macelleria e una pescheria, si affacciavano sulla via principale; quest’ultima esiste ancora oggi, sebbene sotto un altro nome. Dal mercato si poteva anche accedere alla Upim e sbucare su Corso Roma.

Nonostante il declino di molte attività storiche, alcune botteghe hanno resistito al passare del tempo e sono oggi parte di un albo dedicato. Un esempio emblematico è Anfossi, nato dalla determinazione di Lina Melchionni che nel 1937 acquistò un magazzino di circa 50 metri quadri dal dottor Michele Pittaluga, a breve distanza dall’attuale sede. L’attività si è tramandata di generazione in generazione, espandendosi fino a diventare il punto di riferimento che conosciamo oggi. Durante il bombardamento dell’aprile 1945, fu distrutta anche Galleria Guerci, ricostruita nel dopoguerra e che ancora oggi ospita attività storiche come la pasticceria Meardi, poi Bonadeo.

Tuttavia, molte di queste realtà non esistono più e le vie del centro di Alessandria hanno cambiato volto, con sempre più locali vuoti. Negli anni ’80 fanno il loro ingresso i primi grandi centri commerciali. La prima novità commerciale in città arriva nel Settembre del 1983, con l’apertura del Centro Pacto. Fu una novità per gli alessandrini: un unico luogo dove poter fare la spesa presso il Colagrande Market (poi diventato Unes), shopping nei negozi del centro e poter trascorrere qualche tempo in compagnia in un luogo spazioso al coperto, frequentabile anche durante la stagione fredda. Nel 1987, Esselunga inaugura proprio ad Alessandria il primo punto vendita in Italia con una superficie superiore ai 2000 metri quadri, un progetto di Ignazio Gardella che riqualifica l’area lasciata dalla Borsalino, segnando l’inizio di una nuova era per il commercio locale. In seguito il centro commerciale «Gli Archi» fu inaugurato nel 1991 nelle strutture della vecchia sede Fiat, contemporaneamente in città iniziavano timidamente ad affacciarsi i primi discount su modello tedesco che si imposero definitivamente nel nuovo millennio, complici le difficili condizioni economiche delle famiglie con l’arrivo della crisi del 2008.

Questo breve excursus storico mostra come, sebbene il passaggio dalle botteghe storiche ai grandi supermercati ha portato con sé indubbi vantaggi, come una maggiore accessibilità e prezzi competitivi, solleva anche interrogativi cruciali sulla sostenibilità delle piccole imprese e sulla preservazione del patrimonio commerciale locale. Questa evoluzione ci invita a riflettere sul ruolo della politica nella regolamentazione del settore commerciale, affinché possa garantire un equilibrio tra il progresso e la tutela delle realtà locali attraverso politiche volte al supporto dei piccoli commercianti alla trasformazione economica che sta avvenendo a velocità sempre maggiore.

Gaia Brambilla

Classe 2001, bergamasca di nascita ma alessandrina per adozione. Laureanda in biologia con una passione per la politica e l'economia.

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