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Giorgio Abonante, Sindaco di Alessandria, la nostra Community

Le 855 primavere della nostra Città sono connotate da un carattere capace di reagire con forte spirito di coesione alle molte difficoltà e ai periodi bui della nostra storia.

Recentemente, seppur in condivisone con l’intero pianeta, siamo stati chiamati a fronteggiare una malattia, il COVID, e le conseguenze anche sociali ed economiche che si sono abbattute sulla nostra comunità. Nonostante i lutti e le sofferenze, grazie anche al sistema sanitario nazionale e alle persone che lo animano quotidianamente, la nostra città ha voltato pagina, anche se ciò che è accaduto in quei mesi ha mostrato che gli investimenti in sanità devono aumentare e devono essere di qualità. Tornerò su questo punto fra poco.

Per farlo, occorre rileggere molti dei momenti fondanti della nostra comunità vecchia di 855 anni di vita: dalla nascita, sotto la benedizione papale contro l’impero, che segna la crescita di nuove categorie sociali vogliose di emergere, alle grandi battaglie, agli accordi di pace, al periodo spagnolo passando per quello napoleonico fino a giungere ai Savoia e, poi, alla nascita dell’Alessandria democratica e repubblicana con il ruolo determinante della popolazione civile nella resa dei tedeschi.

Il ‘900 tra Tanaro e Bormida, infatti, è stato un laboratorio politico di grande interesse, non senza ombre ma con intelligenze altissime che hanno dato valore enorme alla comunità culturale e politica alessandrina.

Proprio a partire da questa considerazione dobbiamo coltivare l’ambizione di inserirci in questa tradizione, a partire dall’allontanare gli schemi preconfezionati della vita politica e partitica nazionale, pur nel rispetto dei diversi valori in campo, per raggiungere risultati migliori.

Quali sono? Coerentemente con la condizione sanitaria tratteggiata poco fa, le drammatiche liste d’attesa ridotte dai privati a prezzi inarrivabili per la classe media e i ceti meno abbienti, dotare Alessandria, e il territorio che ad essa afferisce, di un nuovo Ospedale che sia la punta di diamante di un sistema sanitario e assistenziale in grado di migliorare sensibilmente il livello dei servizi alle difficili condizioni date e che abbia uno sviluppo urbanistico coerente con le esigenze della nostra città e del territorio che inevitabilmente servirà.

Fortemente connesso a questo è il sistema di trasporto provinciale che deve essere adeguato alle esigenze dei nostri concittadini e al servizio dei beni pubblici locali. Questo sistema necessita di una relazione tangenziale fra i vari punti cardinali della città e della provincia e questa relazione passa obbligatoriamente per la realizzazione del nuovo Ponte Bormida, opera infrastrutturale capitale anche per garantire la sicurezza (anche) idrogeologica del capoluogo. Tutto questo non può essere oggetto di sottovalutazione e di approcci di comodo: Stato e Regione devono aiutarci, noi siamo pronti con la progettazione.

A testimonianza di quanto ho detto prima, non è un pro-forma il ringraziamento che ci tengo a riservare agli onorevoli Fornaro e Molinari, per l’attenzione che ci stanno dedicando.

Ci sono classi sociali oggi completamente diverse rispetto al passato, meno chiare, più frammentate, meno rappresentabili e, quindi, purtroppo meno rappresentate, ma noi che abbiamo l’onore e il compito di governare Alessandria sappiamo con certezza di dover servire una popolazione sempre più anziana, con le necessità offrire loro servizi adeguati ma che siano competitivi anche per le nuove cittadine e i cittadini interessati a vivere in un ambiente meno caotico e secondo principi di collaborazione e condivisione delle esperienze professionali e di vita.

In questo si inserisce il tema dell’ambiente che si pone trasversalmente e si impone come bisogno primario. Senza fare guerre a nessuno, e lasciando alla procura compiti che sono esclusivamente della giustizia, abbiamo il dovere di ridurre fortemente le esternalità negative delle produzioni più inquinanti e recuperando al tempo stesso risorse per il nostro sviluppo, per il decoro urbano e per la coesione sociale.

Dobbiamo avere, noi e la classe dirigente alessandrina, l’ambizione di determinare le condizioni di crescita e sviluppo della nostra città e della nostra provincia, andando oltre le diatribe partitiche, ponderando le scelte e mixando le nostre sensibilità politiche. Siamo noi che dobbiamo trovare le risorse umane e intellettuali per dettare la strada alle istituzioni e ai privati che devono o vogliono investire nella nostra Città. L’identità territoriale sana, non forzata e di sangue, passa da prassi, comportamenti, abitudini e dai fatti della storia; questi ultimi proviamo a determinarli noi con il nostro maturo protagonismo.

La figura di Umberto Eco, a cui fra poco verrà intitolato il Liceo umanistico della città, ci deve aiutare a capire cosa siamo stati, e cosa siamo ancora, nel contesto del Monferrato. Eco sarà utile alla nostra comunità se servirà a definire la cornice di senso che ci consente di cooperare e coesistere. Se sapremo farci aiutare dai suoi scritti sulla nostra terra senza usarlo come una figurina, rinverdiremo quel feeling mai interrotto tra il Prof. Eco e la sua, la nostra Alessandria.

Concludo salutando tutte le personalità che oggi riceveranno le Benemerenze e il Gagliaudo d’oro; a chi la merita, a chi la riceverà nei prossimi anni, e a tutte le alessandrine e gli alessandrini che con l’impegno quotidiano, il rispetto delle regole e l’aiuto reciproco, consentono a questa Comunità di proseguire il suo cammino.

Giorgio Abonante

Franco Gavio

Dopo il conseguimento della Laurea Magistrale in Scienze Politiche ha lavorato a lungo in diverse PA fino a ricoprire l'incarico di Project Manager Europeo. Appassionato di economia e finanza dal 2023 è Consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Dal dicembre 2023 Panellist Member del The Economist.

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