Jeremy Corbyn e Keir Starmer, Labour’s 2018 Conference, Liverpool
Oltre il Covid-19, la politica continua. Per chi fosse interessato.
Keir Starmer: The sensible radical
The former human rights lawyer aspires to unite not only the troubled Labour Party but the country. But who is he? And what does he really want?
UK 31 MARCH 2020
Il 6 marzo, prima che la pandemia di coronavirus paralizzasse la Gran Bretagna e sconvolgesse le normali regole della politica nazionale, Keir Starmer si recò a York per tenere un incontro con i suoi sostenitori. Era la nona settimana di una protratta selezione per la leadership del Labour, e la nona settimana trascorsa in viaggio in cui il segretario ombra della Brexit e l’ex direttore del Dipartimento della Pubblica Accusa (DPP)[1], predicava il suo vangelo unitario ai membri del partito.
Non sono come i raduni di Jeremy Corbyn. Non ci sono code attorno all’isolato: l’auditorium dello Yorkshire Museum, un imponente complesso vittoriano situato in un parco del centro città, era mezzo pieno. In una stanza al piano di sopra, diverse dozzine di attivisti avevano trascorso il pomeriggio a telefonare per la campagna di Starmer, ai quali sono corrisposte scatole di ciambelle Krispy Kreme come ricompensa. La sua squadra elettorale è formata da personale, molti dei quali distaccati dagli uffici degli 88 parlamentari che lo hanno nominato alla guida. Costoro, nella ricerca di un salvatore o semplicemente di una stabilità [per il partito] dopo quattro anni in cui il Corbinismo lo ha svuotato, erano contenti dell’affluenza: dopo tutto, si trattava di un venerdì sera. A differenza di Corbyn, Starmer si presentò puntuale, vestiva elegantemente nella sua uniforme da campagna elettorale con un abito blu scuro e una camicia bianca, sempre senza cravatta: ora ha 57 anni, benché non li dimostri.
Starmer tende a parlare in un linguaggio denso di assolutezze morali, ma il suo discorso quella sera non fu né una meditazione corbinista sul bene e sul male, né una richiesta di chiarimento per un nuovo tipo di politica. Piuttosto, si trattò di un intervento semplice e conciso. Con un talento e una leggerezza che sembrano sfuggirgli in televisione, disse ai membri che lui era la persona migliore per affrontare – e sconfiggere – Boris Johnson. “Penso davvero che l’uomo sia pericoloso“, sentenziò. Corbyn e la sua politica, disse rivolgendosi ai presenti, furono ingiustamente diffamati dalla stampa, ma dato che il Labour aveva ancora perso le elezioni generali di dicembre, lui potrebbe interrompere il ciclo …
…Eppure pochi professeranno di conoscere il vero Keir Starmer. Alcuni sostengono addirittura che la sua campagna per la leadership sia stata un esercizio per nascondersi dalla vista. Le sue promesse nel corso della campagna a volte sono sembrate contraddittorie: non “sterzerà troppo” dal radicalismo di Corbyn sull’economia, ma limiterà i peggiori eccessi della leadership, riconquisterà il terreno perduto nel sud e il nord e nelle Midlands, ed esorcizzerà i demoni del settarismo nei ranghi dei Labour. Ufficialmente, Starmer la chiama la politica dell’unità: una parola che è impressa in tutto il materiale della sua campagna ed è inserita in quasi ogni riga nei suoi comizi. La partenza forzata di Corbyn ha offerto ai parlamentari laburisti, ai sindacati e ai suoi membri una scelta esistenziale: proseguire lungo la strada che ha portato a una quarta sconfitta elettorale consecutiva, o allontanarvisi? Se il campo della Long-Bailey è il primo e quello della Nandy il secondo, l’obiettivo dello Starmer è convincere i membri che possono coesistere entrambi.
“Quando sto perorando la mia idea per l’unità raggruppando tutti quanti, le persone pensano che non stia scegliendo una posizione“, mi disse Starmer. “In realtà, sto cercando di prendere sia dall’ultimo governo laburista, sia da Jeremy Corbyn e John McDonnell, costruendo da [questa esperienza] ciò che ritengo importante, in modo che sia unificante. Perché in realtà penso che questa sia l’unica piattaforma per il futuro. E questo lo reputo vero. Lo penso sinceramente. “
“Sinceramente” è la parola preferita di Starmer. Insiste di essere impegnato nella politica radicale di anti-austerità, quella politica che nel 2015 sbloccò qualcosa per lungo tempo repressa nel corso dei decenni precedenti nella sinistra britannica, la stessa politica che aveva sostenuto come avvocato militante. Eppure c’è stato un acceso dibattito all’interno del Partito Laburista su cosa significhi la sua visione dell’unità per i Corbynite che ha corteggiato assiduamente, e per quelli a destra del partito, che hanno investito gran parte della loro speranza in lui … … Ma cosa crede “sinceramente“? Può lui unire non solo un partito laburista devastato dalle fazioni in guerra, bensì anche il paese?
Nato a Southwark, nel sud di Londra nel 1962, Starmer era il secondo dei quattro figli di Rodney, un costruttore di utensili e Josephine, un’infermiera costretta a rinunciare al lavoro per colpa di una malattia autoimmune debilitante (Still’s Disease). Trascorse la sua infanzia in una casa bifamiliare sgangherata e punteggiata da ciottoli a Oxted, nel Surrey, dove gli Starmer tenevano gli asini nel loro giardino. Devoti verso la loro sinistra, i suoi genitori chiamarono il loro secondo figlio dopo Keir, Hardie, il primo leader parlamentare del Labour. “Quando ero a scuola, a circa 13 anni“, più tardi rimarcò, “Pensai, perché non potevano chiamarmi Dave o Pete?“
Il giovane Keir ereditò la politica dai suoi genitori … Starmer si unì ai laburisti nella sua adolescenza e guidò i giovani socialisti del Surrey orientale. A quel tempo, i tentacoli dei Militant avvolgevano gran parte del movimento giovanile dei Labour, ma Starmer resistette. Secondo Jon Pike, un accademico della Open University e contemporaneo dell’East Surrey, Starmer non aveva nulla a che fare con l’euroscetticismo bennita o con i “carristi” che partecipavano alle riunioni dell’estrema sinistra. “L’internazionalismo europeo è sempre stato molto forte per me“, mi disse Starmer.
Alla Leeds University si laureò in legge (seguito da uno studio post-laurea a Oxford) e sperimentò un profondo risveglio politico. “Mi sono profondamente interessato ai diritti umani: ciò significò molto per me, il fatto che i paesi alla fine della seconda guerra mondiale si trovassero d’accordo e dissero” mai più “.
Starmer è un ardente Remainer, fece pace con la Brexit all’inizio della campagna di leadership. Ma il filoeuropeismo che si è manifestato attraverso i suoi sforzi per ammorbidire la posizione Brexit dei Labour – prima attraverso i suoi “sei test” legali, il dispositivo che permise ai laburisti di votare contro la proposta di Theresa May – proviene da un luogo di profonda convinzione.
Le sue politiche sono continentali ma non sono il “blando centrismo” criticato dai sostenitori di Long-Bailey. “Egli sosteneva con convinzione ciò che gli europei ora lo appellerebbero un rosso-verde“, così disse il QC [Queen Counsel] Gavin Millar,… …Le forze coercitive dello stato di Thatcherite furono i principali bersagli della sua ira, molto spesso nei confronti della polizia. In un pezzo, scritto dalla linea di picchettamento dell’anti-Murdoch, la disputa dei tipografi Wapping, Starmer pose “la domanda sul ruolo che la polizia dovrebbe svolgere, ammesso che lo avesse, nella società civile. Chi stanno proteggendo e da cosa? “
Non ha nascosto la sua politica in tribunale. Nel 1990, Millar, Robertson e Starmer furono tra i 30 avvocati che lasciarono le camere della Inns of Court e istituirono una nuova pratica radicale in Doughty Street, a nord di Londra. Volevano rompere il cartello dell’establishment e sconfiggere l’egemonia Thatcherite – inattaccabile in parlamento – nei tribunali. “Era molto interessato alla politica ambientale: l’ordine pubblico, la protesta e le dimostrazione pubbliche“, affermò Millar.
I critici affermano che l’enfasi di Starmer sul suo lavoro in rappresentanza dei sindacati e degli attivisti ambientalisti è un racconto fuorviante della sua carriera legale, ma Millar non è d’accordo: “In quei giorni avrebbe preso posizioni molto, molto di sinistra. I clienti che rappresentava erano collocati a sinistra … Era in buona fede. Il contesto ti spiega il perché: Thatcherismo, sciopero dei minatori, conflitti industriali, tagli al settore pubblico e budget sociali. È stato un momento terribile, terribile. La nostra ragione per esserci era combattere. “
Starmer è d’accordo con la testimonianza di Millar.
È ancora un rosso-verde? “Si!” Quindi, come ora, era tra quelli che credevano che il Labour potesse riuscire solo unendo ciò che Hilary Wainwright, il sociologo e giornalista di sinistra, chiamava i “frammenti” dei movimenti di liberazione (quella che ora sarebbe descritta come politica dell’identità) con la tradizionale working class fuori dal parlamento. Oppure, come Starmer in seguito lo disse a Tony Benn in un’intervista per Socialist Alternatives, necessitasse che diventasse “un partito unito degli oppressi“.
A tale proposito, Starmer ha più cose in comune con Corbyn di quanto molti dei suoi sostenitori lo ammetterebbero: entrambi sono della sinistra extraparlamentare, e nessuno dei due ha cambiato le proprie opinioni su molte cose. “Non credo che ci siano grossi problemi verso i quali ho cambiato idea“, affermò Starmer. “Il grande cruccio che allora stavamo affrontando fu come il Partito Laburista, o la sinistra in generale, fossero in grado di legare insieme un movimento più ampio e le sue basi di uguaglianza – la politica femminista, la politica verde, LGBT – obiettivo che pensavo fosse incredibilmente entusiasmante, incredibilmente importante. In linea di massima, ritengo che il Partito Laburista lo abbia fatto con molto successo. ”
Da giovane avvocato (berrister), Starmer dedicò le sue energie ai casi concernenti i diritti umani, spesso a nome dei sindacati o contro la polizia. Difese i criminali condannati a morte nei Caraibi, dove è ancora considerata dall’establishment legale. Rimase un avvocato militante, scrivendo ampiamente sulle libertà civili per l’Haldane Society of Socialist Lawyers, accanto a luminari progressisti come Michael Mansfield ed Helena Kennedy. … Franny Armstrong, che diresse il film insieme a Ken Loach, mi disse che “…non l’ho mai sentito discutere di politica di partito, ma le azioni parlano più delle parole: ha trascorso anni lavorando, non retribuito, per difendere il diritto della gente comune a criticare le multinazionali“.
Eppure Starmer provava una fastidiosa insoddisfazione. “A poco a poco, mi sentii frustrato per i singoli casi, perché nel vincere o perdere, stai solo cambiando le cose per la persona che stai rappresentando“, arguì. Sicché, si orientò verso contenziosi strategici, selezionando e scegliendo casi nel tentativo di apportare modifiche più ampie alla legge. “Ero ancora un avvocato per i diritti umani che si batteva contro il sistema dall’esterno“.
Chi conosce meglio Starmer non fu sorpreso dal suo passaggio alla politica elettorale. “Sento di avere sempre avuto un senso della politica molto profondo in tutto ciò che ho fatto“, mi confessò. “L’ho incanalato in casi, ma alla fine sono tornato quasi da dove ho iniziato quando ero un adolescente: alla fine, puoi farlo solo attraverso la politica nazionale, il che significa essere in parlamento“.
Un tempo come radicale, il cui modus operandi era quello di mettere la museruola e limitare [la forza] dello stato, Starmer ora cercava il potere esecutivo.
Per spiegarlo, fa riferimento al suo esperienza nell’Irlanda del Nord, dove, tra il 2003 e il 2008, lavorò come consulente per i diritti umani presso il Policing Board, un ente istituito ai sensi dell’accordo del Venerdì Santo per sovrintendere al lavoro del nuovo Police service dell’Irlanda del Nord, in sostituzione del tanto malvagio Royal Ulster Constabulary. Parte del suo mandato consisteva nel garantire che il nuovo servizio di polizia fosse realmente rappresentativo delle comunità protestanti e cattoliche. Fu lì che Starmer imparò il valore di come lavorare con lo stato, piuttosto che contro di esso.
“Questo mi ha davvero esposto, per cinque anni, a lavorare all’interno di un’organizzazione … Alcune delle cose che pensavo fossero necessarie per cambiare i servizi di polizia le abbiamo realizzato più rapidamente di quanto non avessimo raggiunto in contenziosi strategici … Sono venuto a capire meglio come tu puoi cambiare dall’interno e ottenendo la fiducia delle persone “.
Nel 2008 è diventato il massimo insider legale: direttore dei pubblici ministeri (DPP). La sua nomina da parte del governo di Gordon Brown fu una sorpresa. Starmer non conosceva alcuno nel New Labour, per quanto ammirasse la sua politica interna. Gli istinti civili libertari di Starmer non s’intonavano con la vena autoritaria del partito al potere. Marciò e fornì pareri legali contro la guerra in Iraq, e sfidò le politiche del New Labour in materia di welfare e richiedenti asilo. [E pensare] che non aveva mai rivestito il ruolo di PM in un procedimento penale. Uno degli oppositori più tenace del potere statale giudiziario era ora responsabile della consegna della giustizia penale e di 9.000 maestranze.
Lasciò l’incarico dopo il suo mandato di cinque anni nel 2013 con la sua reputazione nel mondo legale illeso e probabilmente migliorata … … I detrattori notano anche la sua attenzione per una certa comunicazione politica da tabloid e per la scioltezza con cui si esprime nel linguaggio morale della destra. Un’intervista del 2013 in cui Starmer svelò le nuove linee guida per l’accusa intese a impaurire i truffatori del welfare con un massimo di dieci anni di carcere lo ha perseguitato nella sua campagna [per la nomina]. Egli ha cercato di usare la sua carriera legale per lustrare le sue credenziali come un uomo di solidi principi socialisti, ma i suoi critici credono che ciò lo abbia smascherato come il più spregevole degli archetipi laburisti: il traditore di classe…. … I colleghi dell’ex CPS non sono d’accordo e ricordano Starmer come un direttore consensuale e collaborativo la cui prima decisione importante fu quella di rinunciare alla sua auto ufficiale, che riteneva fosse una stravaganza inutile al culmine di una crisi finanziaria.
Eppure la lezione principale che Starmer trasse dal suo tempo come DPP era politica, piuttosto che personale. Una delle sue responsabilità consistette nella ristrutturazione dell’organizzazione per far fronte ai tagli al suo budget poiché l’austerità ebbe un forte impatto sul sistema giudiziario. “Il tipo di insediamento del dopoguerra fu quello che uno stato sociale con servizi pubblici funzioni correttamente … Non riuscivo a vedere come sarebbe sopravvissuto con il livello dei tagli, e se qualcosa non fosse stato fatto, avremmo perso qualcosa che avevamo quasi dato per scontato per decenni.”….
…. Nel 2013, Starmer fu reclutato da Ed Miliband, la cui moderata politica di sinistra ricorda la sua, per rivedere le politiche del partito riguardo alla giustizia. Quando “l’affabile” Frank Dobson, deputato per Holborn e St Pancras – un posto sicuro come qualsiasi deputato laburista potrebbe sperare – annunciò nel 2014 il suo tanto atteso ritiro, Starmer si è avvicinato alla campagna di selezione con stakanovismo: ha corteggiato i membri individualmente, oltre i caffè e pranzi (si è organizzato fin da principio ed è stato finanziato profumatamente). Fu sostenuto da Neil Kinnock e, almeno tacitamente, da Miliband….
… .Se Miliband avesse vinto le elezioni del 2015, l’aspettativa era che Starmer avrebbe raggiunto immediatamente l’ufficio ministeriale. Invece, le sue prime settimane in parlamento sono state seguite da una prematura speculazione sulla leadership….tuttavia si ritrovò immediatamente in prima fila, dove rimase dopo l’elezione di Jeremy Corbyn, il suo vicino elettorale. Insieme alla maggior parte dei suoi colleghi rassegnò le dimissioni dal gabinetto ombra nel tentativo di costringere Corbyn a lasciare a seguito del referendum UE, decisione che i suoi avversari a sinistra ancora glielo rinfacciano.
Nel novembre 2016, fu tra i pochi che tornarono nel gabinetto ombra, nella veste segretario ombra per la Brexit. Starmer e Corbyn hanno un cordiale rapporto di lavoro e parlano poco delle sorti dell’Arsenal. Ma ad ogni momento critico, Starmer andò al di là dei limiti rispetto a quanto la leadership avrebbe voluto. Dalla sua crisi alla conferenza di Labour 2018 a Liverpool – quando non solo promosse la politica che impegnava il partito a un secondo referendum ma, senza l’approvazione di Corbyn, si prodigò di includere il Remain al voto – divenne un uomo messo all’indice da alcuni a sinistra. Len McCluskey di Unite – un sostenitore della Long-Bailey (il sindacato è il più grande finanziatore del Labour) – è tra quelli che incolpano Starmer per il crollo del voto Labour nel suo tradizionale cuore nelle elezioni del 2019.
Starmer avvocato e politico è un operatore serio, diligente e meticoloso, dicono i critici fino al punto della noia. Com’era prevedibile, coloro che lo conoscono bene dicono che la caricatura popolare del legale noioso non corrisponde al vero. Ha un figlio di 11 anni e una figlia di nove anni con sua moglie Victoria, una terapista occupata part-time che incontrò Starmer mentre lavorava come avvocato. Se ha un retroterra, questo è calcio. I suoi brevi frammenti di tempo libero, prima che la crisi del coronavirus impedisse lo sport dal vivo, furono trascorsi “cercando di trovare una partita in televisione“. Le esigenze di candidarsi alla leadership, tuttavia, hanno fatto sì che i suoi due abbonamenti all’Arsenal – livello superiore, West Stand – di recente abbiano accumulato polvere. Ma, prima del blocco, la sua partita di calcetto della domenica pomeriggio era sacra. Gli amici notano che, anche come deputato, invia ancora e-mail a più persone e intende continuare a farlo come leader laburista. Starmer è un centrocampista combattivo che difende e attacca nella sua zona, una volta è stato paragonato dagli amici a Roy Keane. “Chopper Starmer”, come diceva un collaboratore ..
… Così come i suoi detrattori lo considerano un redux di Miliband, Starmer è piuttosto più simile agli uomini e alle donne che il Labour ha perso: con grandi obbiettivi, suburbani e senza dio. Da bambino, frequentò le funzioni religiose con sua madre. Ora, scherza, The Pineapple – un pub vittoriano fuori dalla Kentish Town Road – è la sua chiesa….
… Per molti parlamentari laburisti – e per la comunità ebraica – il primo test di Starmer sarà la sua risposta al problema dell’antisemitismo nel partito. Starmer ha ripetutamente parlato della necessità che i laburisti espellano automaticamente gli antisemiti, e in novembre si è scusato con la comunità ebraica dopo che Corbyn si rifiutò di farlo in un’intervista pre-elettorale alla BBC con Andrew Neil.
Starmer ha citato Harold Wilson come il suo leader laburista preferito nel corso delle primarie: una scelta più sicura di uno degli altri due vincitori delle elezioni generali postbelliche del partito, Tony Blair e Clement Attlee. Cosa ammira di Wilson? “Una cosa banale: il modo in cui è riuscito a tenere insieme i pezzi del partito… bilanciando le attenzioni con furbizia verso la sinistra, la destra e il centro, ma che in realtà ci guidò abbastanza bene.“
Starmen ha adottato un approccio ecumenico per la composizione del suo staff come si addice alla sua promessa di unità. Simon Fletcher e Kat Fletcher (non sono imparentati), che lavorarono alla leadership 2015 di Corbyn nel 2015, fanno parte del team, così come Matt Pound, del vecchio gruppo di pressione di destra Labour First. Morgan McSweeney, che guidò l’infausta campagna per la leadership di Liz Kendall, che probabilmente sarà il capo dello suo staff. Ben Nunn, il suo consulente di lunga data sulle comunicazioni, partecipò alla campagna per la leadership di Owen Smith: il fatto che siano tutti finiti nello stesso posto o dimostra che c’è qualcosa nella promessa di Starmer di un partito unito post-fazione o che qualcosa dovrà inevitabilmente rompersi, a seconda del proprio allineamento politico …
…. “Ho cercato di organizzare una campagna disciplinata, positiva e professionale e continuerò a farlo“, affermò. “ e ciò che viene dopo per chiunque emerga come leader del Partito Laburista, ma sono ben consapevole della portata del compito. Dopo aver perso non solo un’elezione, ma averne perse quattro e aver perso l’ultima male, la ricostruzione fino probabilmente al 2024 è enorme. Ciò richiederà un cambiamento.“
Qui accoglie il confronto storico, o almeno l’ispirazione storica: non solo da Wilson, ma da Blair e Attlee. “Ciò che avevano in comune era la capacità di rendersi conto che per vincere un’elezione, devi descrivere il futuro in modo da convincere il Paese a venire con te in quel futuro. In altre parole, proponi il cambiamento … porti le persone in quel viaggio dicendo loro che può essere diverso e può essere migliore. Wilson lo capì, Attlee e Blair lo capirono”.
Keir Starmer? Alcuni parlamentari laburisti sussurrano che potrebbe emergere dall’attuale crisi dominando nei sondaggi come [se fosse] un primo ministro in attesa, specialmente se si ritiene che Boris Johnson e il governo abbiano giudicato male e mal gestito le contromisure. Ma questo sarà un nuovo territorio per Starmer, per questo giudizioso radicale, che ha sempre controllato il proprio destino. Da quando diventò un parlamentare, la sua competenza e la ferrea ambizione lo hanno visto crescere rapidamente nella politica del Labour. Il suo obiettivo è [rimasto] sempre quello della sua giovinezza: riportare al potere il Partito Labourista. Ma ora deve affrontare una sfida completamente nuova. Ciò che conta dal 4 aprile in poi non è ciò che pensa Keir Starmer, ma ciò che un pubblico irrequieto pensa di Keir Starmer.
Patrick Maguire is the New Statesman’s political correspondent.
[1] https://en.wikipedia.org/wiki/Director_of_Public_Prosecutions_(England_and_Wales)