
La sospensione per un anno di Aperto per Cultura, condivisa fra Ascom e Comune, ha stimolato un’interessante riflessione di Paolo Massobrio https://www.lastampa.it/alessandria/2023/07/29/news/aperto_per_cultura_paolo_massobrio_intervento-12971547/ che ha esortato gli enti interessati ad adottare modalità organizzative strutturate e continue.
Provo ad arricchire questo confronto lasciando ad Ascom, proprietaria del marchio, e ad altri ogni altra eventuale valutazione.
Il temporaneo stop all’evento può aiutarci a ridefinirlo nei suoi contenuti profondi, prima ancora che nei suoi aspetti organizzativi. A tal fine penso possa essere utile richiamare gli esordi che si focalizzarono sul tentativo di rianimare i “non luoghi” abbandonati dal commercio (il centro in sé e i negozi sfitti) attraverso le espressioni artistiche teatrali e musicali.
Per tradurre questa visione nel contesto sociale, economico ed urbanistico dei “luoghi” della nostra città furono fondamentali figure competenti quali Daniel Gol, Laura Marchegiani, Davide Valsecchi, Paolo Scepi, Marica Barrera, Alice Pedrazzi e Vittoria Oneto (Barrera e Oneto in rappresentanza della Giunta Rossa) e altri che forse dimentico.
Riprendere ed aggiornare lo spirito degli esordi ci può aiutare a ridefinire per il futuro il senso di questa manifestazione. Ma c’è di più, “Aperto per Cultura” proposto in una sola serata non ha futuro a causa del rapporto costi benefici che presenta molti rischi.
A maggior ragione se pensiamo che è sempre stato organizzato nel mese di settembre, a pochi giorni da un altro evento nato nel contesto del commercio alessandrino (Confesercenti) senza una logica di dialogo e di sistema tra i due. Per ripensare Alessandria come “luogo” con le sue caratteristiche uniche, culturali nel senso di dialogo e relazioni, non si può prescindere dai suoi protagonisti, richiamando qui le giuste considerazioni proposte da Paolo Massobrio ma provando ad andare oltre in una logica inclusiva, profonda e anche pragmatica.
In questo ultimo anno l’amministrazione comunale ha promosso un calendario di eventi culturali fortemente incentrati sulle caratteristiche della città, rilanciando il fattore identitario San Giorgio come contenitore attraverso il quale offrire senso e prospettiva contestuale agli eventi in una dinamica di dialogo con il territorio provinciale (Castello di Piovera, VignaleinDanza, San Salvatore e PeM, a settembre il gospel con Valenza). A questo punto (e alle condizioni economiche date!), appare necessario abbracciare finalmente e definitivamente un approccio di sistema per ottimizzare l’uso delle risorse e condividere gli obiettivi di interesse pubblico. Crediamo meriti attenzione lo sforzo che si sta facendo di ricondurre gli eventi, lo spettacolo dal vivo, l’intrattenimento, il marketing territoriale, anche la cultura in termini più ampi e relazionali, alla necessità di programmare e di farlo con l’aiuto di tutti gli attori territoriali. Non è un caso che si stia investendo su Alexala come attore di riferimento territoriale di area vasta per le politiche turistiche e di marketing territoriale.
Auspico che polemiche di basso profilo lascino spazio ad un confronto ampio e sereno, affinché questo anno non trascorra inutilmente.
Giorgio Abonante