
Dati Statistici 2002-2020
di Giancarlo Subbrero

- Premessa
Il turismo è un settore in rapida crescita a livello internazionale: nel lungo periodo, tra il 1950 e il 2006, gli arrivi di turisti internazionali nel mondo sono passati da circa 30 milioni a 855 milioni, facendo registrare tassi di crescita media annuale del 6,3%; negli anni successivi – nonostante la crisi economica in atto e la fisiologica flessione del 2009 – gli arrivi di turisti internazionali hanno registrato una continua crescita, sino a toccare i 1.322 nel 2017.
Per l’Italia il turismo rappresenta per il sistema economico nazionale un settore strategico, sia a livello economico sia nella capacità di generare occupazione e reddito. Secondo l’ENIT – l’Agenzia Nazionale per il Turismo – l’Italia nel 2019 è stato il terzo più visitato al mondo con 56 milioni di visitatori, con un numero pari a 217,7 milioni di presenze straniere e con 432,6 milioni di presenze totali. Secondo stime della Banca d’Italia del 2018, il settore turistico genera direttamente più del 5% del Prodotto Interno Lordo nazionale (il 13% considerando anche il PIL generato indirettamente) e rappresenta oltre il 6% degli occupati.
L’epidemia di Covid 19 ha comportato un brusco arresto di questa crescita. Il World Tourism Organization ha stimato 1 miliardo di arrivi di turisti internazionali in meno, una perdita economica di 1,3 trilioni di dollari di entrate totali delle esportazioni dal turismo internazionale e da 100 a 120 milioni di posti di lavoro diretti nel turismo a rischio. A livello internazionale nel 2020 si è registrato un calo del 74% degli arrivi; sempre nel 2020, in Italia il numero di visitatori nazionali ed internazionali è diminuito del 60% rispetto al 2019. Più in particolare, tra il 2019 e il 2020 le presenze turistiche in Piemonte sono calte da 14,9 milioni a poco meno di 7 milioni e in provincia di Alessandria da 667.000 a circa 324.000.
- L’Ovadese: una sintetica carta di identità
L’Ovadese, così come è inteso correntemente, è un’area relativamente piccola, 257 chilometri quadrati, pari al 7,2% della provincia di Alessandria, composto da 16 Comuni, 9 dei quali sotto i mille abitanti.
La collocazione geografica dovrebbe essere (il condizionale è più che mai d’obbligo !) privilegiata: al confine tra due province (Alessandria e Genova) e tra due regioni (Piemonte e Liguria). E’ attraversato da una autostrada, la A 26, aperta al traffico nel 1978, da due linee ferroviarie, la Genova-Ovada-Acqui Terme-Nizza Monferrato (aperta al traffico nel lontano 1894) e la Ovada-Alessandria (attivata nel 1907), peraltro dal 2012 utilizzata solo per il traffico merci. E’ presente da un fitto reticolo di strade provinciali, tra le quali assumono particolare importanza l’ex strada statale 456 (da poco passata all’ANAS), la SP 155 e la SP 185. In altri termini, la Valle Orba-Stura, assieme alla Valle Scrivia e alla Valle Bormida, rappresenta una delle “porte d’accesso” della provincia di Alessandria verso la riviera ligure, ma anche, reciprocamente, gran parte del traffico d’entrata a lungo raggio dalla riviera ligure lungo la A 10 verso il Nord Italia.
Area piccola, dicevamo. Alla fine del 2019 la popolazione residente dell’Ovadese ammonta a 26.932 abitanti residenti, pari al 6,4% della provincia di Alessandria e allo 0,6% del Piemonte. L’economia della zona, un tempo caratterizzata dall’industria manifatturiera e in particolare meccanica, a partire dagli anni Novanta del Novecento si è progressivamente orientata verso il terziario, sia privato che pubblico (con una percentuale complessava di attivi che sfiora il 65%), ma con ancora una presenza diffusa di piccola impresa ed artigianato (30% di attivi) ed un settore primario orientato in parte alla vitivinicoltura di qualità.
- Turismo nell’Ovadese. Dati statistici
In un contesto di lungo periodo di trasformazione e di profonda terziarizzazione dell’economia ovadese assume particolare importanza economica (ma non solo) il comparto turismo, sia per il presente come, soprattutto, per il futuro.
Turismo vuol dire una infinità di variabili: territorio, paesaggio antropizzato, bellezze architettoniche, enogastronomia, eventi di ogni tipo e genere e, naturalmente, strutture per la ricettività e l’accoglienza.
Il compito che ci proponiamo non è indagare come tutte queste variabili si siano mescolate nell’Ovadese, con le iniziative degli operatori economici, oppure con le azioni attive delle Amministrazioni Locali e delle Associazioni preposte alla valorizzazione plurima del territorio, quanto infinitamente più modesto e cioè ricostruire – senza alcuna pretesa interpretativa – i principali trend della domanda e dell’offerta turistica nell’Ovadese tra il 2002 e il 2020, facendo ampio uso di grafici nel testo. Per fare questo utilizzeremo ampiamente due statistiche abbastanza diverse tra di loro, ma dialoganti: in primo luogo, la Rilevazione movimento turistico che ormai da venti anni l’Ufficio Turismo della Provincia di Alessandria pubblica annualmente, in secondo luogo i dati reperibili nell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte. Per limiti oggettivi delle statistiche (e per limiti imposti dalla legge) non potremo rispondere a tutte le domande, ma di questo ne daremo puntualmente conto.
Una avvertenza importante: queste statistiche non considerano il turismo delle “seconde case” (che ha un impatto economico non trascurabile), il “turismo religioso” – l’esempio classico della provincia di Alessandria è il Sacro Monte di Crea a Serralunga di Crea, con 299.814 visitatori nel 2018 – e l’escursionismo, sia quello legato alle “gite domenicali” come quello connesso ad eventi particolari, come eventi culturali o le numerose sagre che si svolgono nel territorio della provincia. Cionondimeno, queste statistiche sono un indicatore importante dell’attrattività e dell’accoglienza di un territorio, con significative ricadute economiche.
- Uno sguardo al Piemonte e alla provincia di Alessandria
Uno sguardo al Piemonte. Sotto un profilo turistico, gli ultimi anni sono stati decisamente positivi per il Piemonte: tra il 2000 e il 2018 (punta massima mai raggiunta) gli arrivi sono cresciuti da 2.532.530 a 5.276.311 e, parallelamente, le presenze sono passate da 8.092.269 a 15.101.120, per poi scendere di poco nel 2019 (14.932.815 presenze). Peraltro, nel 2020 l’epidemia di Covid 19 ha inevitabilmente causato un forte calo delle presenze a 6.971.118 unità.
Anche in provincia di Alessandria il turismo si presenta come un settore in netta crescita e il territorio si è inserito con decisione nel positivo trend regionale: tra il 2000 e il 2017 gli arrivi sono passati da 174.522 a 332.541 e le presenze sono cresciute da 455.125 a 756.963 (punta massima mai raggiunta). Nel 2018 e 2019 si è registrato un assestamento a livelli leggermente inferiori, ma comunque elevati (696.616 presenze nel 2018, 667.370 nel 2019). Purtroppo, anche in provincia di Alessandria l’epidemia di Covid 19 ha comportato nel 2020 un calo sia degli arrivi (da 326.511 a 141.945) che delle presenze (da 667.370 a 323.821).

5. Ovadese: la crescita della ricettività
La crescita degli esercizi e dei posti letto nell’Ovadese tra il 2002 e il 2020 è notevole, anche se segue un trend oscillante: da 25 esercizi nel 2002 a 92 nel 2020, e nello stesso periodo da poco meno di 600 posti letto a più di 1.100. Una crescita che avviene soprattutto nel territorio: Ovada passa da 4 a 18 esercizi, il territorio (Ovadese – Ovada) da 21 a 74; i posti letto in Ovada da 97 a 235, nel territorio da 490 a 872.
Osservazione di metodo: negli esercizi sono compresi tanto gli esercizi alberghieri (nelle differenti gradazioni di qualità), quanto quelli extra alberghieri, che riuniscono a loro volta esercizi relativamente diversi tra di loro (campeggi, villaggi turistici, forme miste di campeggi e villaggi turistici, alloggi agro-turistici, case per ferie, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, eccetera e, a partire dal 2019, le locazioni turistiche, con un allargamento del campo di osservazione. A livello comunale, la fonte presa in considerazione e cioè l’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte, considera tutto sotto la definizione “esercizi”. Non disponiamo quindi dati sulle varie tipologie ricettive, ma è ipotizzabile che anche nell’Ovadese la crescita della ricettività sia stata accompagnata da una qualificazione, sia a livello alberghiero che soprattutto extra alberghiero.

6. Ovadese: la crescita degli arrivi e delle presenze
La crescita – e la differenziazione nella qualità – dell’offerta ricettiva è accompagnata nel lungo periodo da una corrispettiva crescita degli arrivi e delle presenze. A livello di zona questi dati sono disponibili e ricavabili dal 2006 al 2020 (con una interruzione nel 2018) dalla Rilevazione del movimento turistico effettuata dalla Provincia di Alessandria.
Dal 2006 al 2019 (tralasciando il 2020 per la pandemia di Covid 19) gli arrivi turistici nell’Ovadese passano da una media di 12.000-12.500 a circa 24.000, toccando una punta massima di circa 25.500 arrivi nel 2019. E’ una crescita superiore alla media provinciale e di conseguenza cambia anche il peso sul totale della provincia, che passa da una media del 5% nel triennio 2006-2008 a percentuali superiori al 7,7% negli ultimi anni.
Altrettanto significativo è l’aumento delle presenze turistiche che passano da una media di circa 26.000 unità nel triennio a sfiorare le 60.000 presenze nel biennio 2015-2016 e raggiungere le 67.300 nel 2017, per poi calare a 57.700 nel 2019. Nello stesso periodo, il peso percentuale sul totale della provincia di Alessandria cresce dal 5% sino a sfiorare il 9% a partire dal 2015. E’ la crescita di presenze turistiche più forte registrata nelle varie zone della provincia di Alessandria dal 2006 sino al 2019.


7. Ovadese: le presenze sul territorio
Un elemento estremamente interessante è fornito dalla progressiva redistribuzione delle presenze turistiche sul territorio, inteso come Ovadese meno Ovada, una indicazione che si ottiene incrociando i dati forniti sia dalla Provincia di Alessandria che dalla Regione Piemonte.
Tra il 2006 il 2019 il peso percentuale dei quindici Comuni esclusa Ovada a livello di presenze turistiche cresce e in maniera notevole, crescendo da meno del 40% nel 2006 sino a sfiorare il 70% negli anni compresi tra il 2017 e il 2020. Il territorio come opzione vincente ?

8. Ovadese: crescono gli stranieri
Osservazione di metodo: le statistiche della Provincia di Alessandria forniscono anche dati sulla nazionalità di provenienza dei turisti, con alcune macro divisioni (Italia, Europa, Mondo), mentre i dati della Regione Piemonte disaggregati per Comune forniscono solo gli arrivi e le presenze turistiche, senza alcuna indicazione di nazionalità.
Comunque, un dato si può fornire, anche se si riferisce ad un campo di osservazione non completo e variabile nel tempo. E nel lungo periodo (tra il 2002 e il 2019) la percentuale di presenze turistiche straniere nell’Ovadese pare crescere in maniera significativa, passando da meno del 30% nei primi anni Duemila a percentuali superiori al 40% a fine periodo. E’ un altro elemento estremamente importante.

9. Alcuni Comuni
Una ulteriore limitazione è dettata dalla legge sulla privacy e cioè che sono proposti dati per i Comuni che dispongano di almeno tre esercizi complessivi e questo dal 2002 al 2016, dal 2017 la soglia è portata a cinque esercizi complessivi. Questo comporta nel medio-lungo periodo una variabilità del perimetro di rendicontazione, con Comuni che entrano e Comuni che escono, a seconda del numero di esercizi ricettivi.
Alcune osservazioni. E’ interessante l’alta percentuale di presenze straniere sempre fatta registrare dal Comune di Cremolino, come sono significative le crescite sul territorio rappresentate dai Comuni di Tagliolo Monferrato (con alcune oscillazioni) e di Rocca Grimalda (una crescita quasi costante dal lontano 2006).
Tra i Comuni non compresi curioso è il caso di Mornese che entra nella statistica nel 2012 sino al 2016 con presenze molto alte (tra i 7.500 e le 11.000 unità) per poi uscire l’anno successivo in virtù della soglia statistica.
10. Lineamenti generali
Le statistiche hanno tutta una serie di limiti nell’interpretazione della realtà (ed alcuni li abbiamo evidenziati); in fondo, sono una serie di link per ulteriori piste di ricerca. Comunque, alcuni lineamenti generali sembrano emergere dai numeri considerati in relazione al turismo nell’Ovadese: crescita della ricettività alberghiera e soprattutto di quella extra alberghiera (e qualificazione di quest’ultima); crescita sia degli arrivi che delle presenze, con un conseguente forte aumento del peso dell’Ovadese sul totale della provincia di Alessandria; notevole redistribuzione sia degli arrivi che delle presenze sul territorio (inteso come Ovadese meno Ovada); crescita – stimata, anche se relativamente certa – delle presenze straniere.
Giancarlo Subbrero
N.B. Ulteriori approfondimenti (tabelle statistiche specifiche in appendice al testo) possono essere richieste all’autore del testo. charlie1956@alice.it