Il Premio Nobel Joseph Stiglitz, nella sua tesi The Progressive Capitalism, https://ilponte.home.blog/2019/05/11/joseph-e-stiglitz-the-progressive-capitalism/ toccava un punto cruciale inerente alla determinazione del valore di una gran parte di beni (in prevalenza tecnologici e farmaceutici), il cui prezzo non è più stabilito dal neoclassico rapporto tra domanda e offerta, bensì dalla disponibilità che il consumatore è intenzionato a offrire per l’acquisto. Questo ultimo insieme di parole parrebbe una sciocca perifrasi rispetto al concetto neoclassico di scarsità, ma Mariana Mazzucato lo ha convertito in una teoria post-moderna del valore (The Value of Everything), secondo la quale il prezzo, in una economia altamente finanziarizzata, come l’attuale, comprende non solo il profitto, bensì larga parte di rendita improduttiva: ciò che lei chiama “value extraction” (estrazione di valore). Entrambi si pongono in una posizione eterodossa e critica nei confronti di due principi che il neoliberismo utilizza e contemporaneamente falsifica per giustificare la sua presunta attendibilità del prezzo: le preferenze e l’utilità marginale. Tanto Stiglitz quanto la Mazzucato si rifanno a due grandi teorici dell’economia politica David Ricardo (teoria della rendita) e Hyman Minsky, che fu molto influenzato da JM Keynes, secondo cui il sistema finanziario alla fine si direziona quasi sempre verso la speculazione perseguendo rendimenti che dipendono esclusivamente dall’apprezzamento dei titoli (riacquisti delle azioni, ecc.), dalle scommesse sulla solvibilità delle terze parti (CDS), piuttosto che dal generare reddito, lavoro delle attività produttive, ovvero: l’estrazione di valore improduttivo della Mazzucato equivale grossomodo all’accusa che viene fatta da Stiglitz verso la concorrenza, ritenuta falsa; l’eccessivo protrarsi nel tempo dei diritti intellettuali (brevetti); la concentrazione delle imprese; infine la formazione di monopoli.
Varrà anche per il vaccino del Covid-19?
How to Develop a COVID-19 Vaccine for All
Apr 27, 2020 MARIANA MAZZUCATO, ELS TORREELE
Strong health systems, adequate testing capacity, and an effective, universally available vaccine will be key to protecting societies from COVID-19. But ensuring that no one is left behind requires not just unprecedented collective investment, but also a very different approach to innovation.
LONDRA – Nelle prime settimane del 2020, la gente cominciò a rendersi conto che COVID-19 poteva essere la tanto temuta ma attesa “malattia X”, una pandemia globale causata da un virus sconosciuto. Tre mesi dopo, la maggior parte della popolazione mondiale è in clausura, ed è chiaro che siamo sani solo quanto i nostri vicini lo sono a livello locale, nazionale e internazionale.
Attrezzati sistemi sanitari, adeguata capacità di analisi e un vaccino efficace e universalmente disponibile saranno i capisaldi fondamentali per proteggere le società dal COVID-19. Ma garantire che nessuno venga lasciato solo richiede non solo investimenti collettivi senza precedenti, ma anche un approccio molto diverso.
I ricercatori delle università e delle aziende di tutto il mondo stanno correndo per sviluppare un vaccino. E i progressi attuali sono incoraggianti: 73 candidati al vaccino stanno attivamente potenziando la fase di ricerca o quella di sviluppo preclinico, mentre cinque sono già entrati nello stadio dello studio clinico.
Questi enormi sforzi sono possibili solo a causa d’ingenti investimenti pubblici, anche da parte del National Institutes of Health e della Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI). Quest’ultima, è un’organizzazione senza scopo di lucro finanziata con fondi pubblici, che è stata istituita dopo l’epidemia di Ebola nell’Africa occidentale del 2014-16 per guidare la ricerca e lo sviluppo di vaccini che potrebbero essere impiegati durante patologie epidemiche.
Finora il CEPI ha ricevuto $ 765 milioni con l’obiettivo di raccogliere $ 2 miliardi mirati al finanziamenti per lo sviluppo del vaccino COVID-19 da parte di più governi. La Biomedical Advanced Research and Development Authority, parte del Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti, ha investito sostanzialmente in progetti di sviluppo di vaccini con la Johnson & Johnson ($ 450 milioni) e la Moderna ($ 483 milioni). E l’Unione europea intende mobilitare ulteriori finanziamenti pubblici per affrontare la pandemia mediante una conferenza di sottoscrittori online il 4 maggio.
Ma gli investimenti da soli non sono sufficienti. Per avere successo, l’intero processo di innovazione del vaccino, dalla ricerca e sviluppo all’accesso, deve essere inquadrato entro regole impegnative chiare e trasparenti basate su obiettivi e parametri d’interesse pubblico. Ciò, a sua volta, richiederà un chiaro allineamento tra interessi pubblici globali e nazionali.
Il primo passo fondamentale concerne nell’adottare un approccio finalizzato allo scopo che concentri gli investimenti sia pubblici che privati sul raggiungimento di un obiettivo comune chiaramente definito: sviluppare un efficace vaccino (o più vaccini) COVID-19 che può essere prodotto rapidamente su scala globale e reso disponibile universalmente in modo gratuito. La realizzazione di questo obiettivo richiederà regole ferme in materia di proprietà intellettuale (PI), prezzi e produzione, progettate e applicate in modo da valorizzare la collaborazione e la solidarietà internazionali, piuttosto che la concorrenza tra paesi.
In secondo luogo, per massimizzare l’impatto sulla salute pubblica, l’ecosistema dell’innovazione deve essere guidato utilizzando l’intelligenza collettiva per accelerare i progressi. La scienza e l’innovazione medica prosperano e progrediscono quando i ricercatori si scambiano e condividono apertamente le conoscenze, consentendo loro di basarsi sui successi e sugli insuccessi reciproci in tempo reale.
Ma la scienza di oggi tutelata dai brevetti di proprietà non segue quel modello. Al contrario, promuove la reticenza tra concorrenti, dà la priorità all’approvazione normativa nei paesi ricchi rispetto all’ampia disponibilità e all’impatto globale sulla salute pubblica ed erigono barriere alla diffusione tecnologica. E, sebbene i pool di IP volontari come quello proposto dal Costa Rica all’Organizzazione mondiale della sanità possano essere utili, rischiano di essere inefficaci fintanto che le società private a scopo di lucro abbiano la facoltà di detenere il controllo sulle tecnologie e sui dati critici, anche quando questi sono stati generati con investimenti pubblici.
Inoltre, la direzione collettiva è vitale per selezionare e perseguire i potenziali vaccini più promettenti. In caso contrario, l’autorizzazione all’immissione in commercio può essere assegnata al candidato con le risorse migliori anziché a quello più idoneo.
In terzo luogo, i paesi devono assumere un ruolo guida nella costruzione e nel rafforzamento delle capacità produttive, in particolare nei paesi in via di sviluppo. Poiché un efficace vaccino COVID-19 probabilmente non sarà disponibile per altri 12-18 mesi, ora si rende essenziale uno sforzo concertato per mettere in atto la capacità e le infrastrutture pubbliche e private necessarie per produrre rapidamente miliardi di dosi richieste.
Dato che non sappiamo ancora quale vaccino si rivelerà più efficace, potremmo aver bisogno d’investire in una gamma di risorse e tecnologie. Ciò comporta un rischio tecnologico e finanziario che può essere superato solo con l’aiuto di Stati imprenditoriali aiutati da finanziamenti collettivi, orientati al pubblico interesse, come da banche di sviluppo nazionali e regionali, Banca mondiale e fondazioni filantropiche.
Infine, le condizioni per garantire un accesso globale, equo ed economico devono essere integrate in qualsiasi programma di sviluppo del vaccino sin dall’inizio. Ciò consentirebbe agli investimenti pubblici di essere meno strutturati secondo una logica assistenziale o come semplici strumenti d’intervento riparatorio del mercato (market-fixer), all’opposto di una politica che orienti il mercato (market-shaper) proattiva, guidata da obiettivi pubblici.
Il prezzo dei vaccini COVID-19 dovrebbe riflettere sia il sostanziale contributo pubblico al loro sviluppo sia l’urgenza e l’entità della crisi sanitaria globale. Dobbiamo andare oltre le dichiarazioni di principio e gli impegni generici e introdurre condizioni concrete che consentano ai vaccini di essere gratuiti nel momento in cui vengono dispensati. I responsabili politici dovrebbero anche considerare l’uso di licenze obbligatorie per consentire ai paesi di utilizzare al meglio gli strumenti e le tecnologie disponibili.
Fondamentalmente, abbiamo bisogno di meccanismi di acquisizione collettiva che garantiscano un’allocazione equa e un pari accesso globale ai nuovi vaccini non appena disponibili. L’obiettivo principale deve essere quello d’impedire alle economie avanzate di monopolizzare l’offerta globale o di eliminare la domanda proveniente dai paesi più poveri.
La crisi COVID-19 esclude l’approccio “tutto come sempre”. Poiché i paesi si mobilitano collettivamente contro la pandemia attraverso inviti per un’alleanza globale, promettendo conferenze, riunioni del G20, nonché l’imminente Assemblea mondiale della sanità e in virtù di ciò non possiamo permetterci di perdere questa occasione. Questi sforzi collettivi devono includere regole d’ingaggio chiare e applicabili che impegnino tutti i partner a un approccio da cima a fondo all’innovazione della salute basato sull’interesse pubblico: un vaccino COVID-19 efficace che può essere rapidamente reso disponibile a tutti gratuitamente.
Lo sviluppo di un vaccino COVID-19 efficace e universalmente disponibile è una delle missioni più essenziali della nostra vita. Soprattutto, si tratta di una cartina di tornasole per stabilire se la cooperazione pubblico-privato globale, propagandata dai politici come la chiave del successo, massimizzerà l’offerta di beni pubblici o (al contrario) la percentuale di profitti privati.
Mariana Mazzucato, Professor of Economics of Innovation and Public Value and Director of the UCL Institute for Innovation and Public Purpose (IIPP), is the author of The Value of Everything: Making and Taking in the Global Economy (Allen Lane 2019). Follow her on Twitter: @MazzucatoM.
Els Torreele is Executive Director of the Médecins Sans Frontières Access Campaign. Follow her on Twitter: @ElsTorreele.