Foto di Alessandro Decarolis
E’ da metà maggio che la Giunta sa di dover passare dal Consiglio comunale con il Piano di riequilibrio. Per tutti i consiglieri comunali, non solo di minoranza, le sceneggiate di martedì scorso nelle commissioni in cui gli assessori si sono negati al confronto e in cui il piano non è stato presentato sono state sorprendenti e preoccupanti, vista l’importanza e la delicatezza del momento.
Oggi, finalmente, abbiamo la possibilità di leggere le integrazioni al documento fortunatamente richieste dai revisori. Integrazioni che ci dicono quel che evidentemente gli assessori avevano problemi a dirci. Con tagli, risparmi, prospettive e considerazioni che ci vorrebbe un articolo di dieci pagine per dire tutto quel che ci sarebbe da dire.
La mazzata sul trasporto disabili e in generale sul trasposto pubblico locale ci preoccupa tanto, al pari dell’ulteriore taglio previsto sulla mensa scolastica, già oggi ampiamente insoddisfacente. Per non parlare delle previsioni di entrata, tutte da verificare. Ne discuteremo in commissione e in consiglio comunale la prossima settimana sperando di trovare una maggioranza meno sfilacciata e più concentrata su questo passaggio che, piaccia o non piaccia, è fondamentale per il futuro di Alessandria.
Qualche considerazione politica di premessa tuttavia è necessaria. Il celebrato Decreto cosiddetto “Salva Alessandria” non ha salvato proprio un bel niente e Alessandria deve essere salvata ancora una volta dagli alessandrini. Per di più, dopo il luglio 2012, si propone un passaggio delicato e centrale nella storia di questa città e lo dovrà affrontare il Consiglio; solo che al tempo le destre giocavano a raccontare balle negando l’esistenza delle condizioni di dissesto, oggi, invece, stanno dall’altra parte della barricata, pertanto non è consentito loro di comportarsi in modo irresponsabile.
Primo: noi fummo obbligati a tagliare in parte corrente oltre 10 mln. di euro in un anno e mezzo (i debiti in prima battuta superavano i 200 mln., poi ridotti nei passaggi dell’OSL), loro ne devono tagliare nello stesso periodo meno della metà e danno l’idea di essere in panico. E va beh, scherzi del destino, una nemesi.
Secondo: in pratica ogni capitolo di spesa è stato ridotto, tranne che gli emolumenti per gli amministratori e i dirigenti e per le spese di rappresentanza tipo viaggi, ecc. ecc. Non va bene. Se tagli in modo unilaterale del 5% i contratti dei fornitori del Comune non puoi non dimostrare un minimo di senso delle cose togliendoti qualcosa dalle tasche. Da due mesi ho presentato un ordine del giorno in questo senso, odg nascosto, forse imbarazza[1].
Terzo: smettetela di scrivere comunicati assurdi, peraltro senza usare l’ufficio stampa del Comune, diffondendoli da e-mail di parte e usando parole chiaramente ancorate al senso di vendetta che aleggia tra i vostri consiglieri, interni ed esterni.
Dei 75 mln. circa di disavanzo da coprire in vent’anni almeno 55 circa sono tutta roba del centrodestra e lo dimostrerebbe anche un bambino di cinque anni. Lo dico per l’ennesima volta, presentiamoci in Consiglio comunale con una posizione matura che sappia valorizzare quel che è stato fatto nel nostro quinquennio e quel che state facendo voi con il piano di riequilibrio, al netto delle poste di bilancio da cambiare e verificare.
Mi rivolgo al Sindaco, sperando che faccia piazza pulita degli avvoltoi che volano sopra e dentro Palazzo Rosso.
Giorgio Abonante
[1] https://appuntialessandrini.wordpress.com/2019/05/14/il-bilancio/