Il discorso di insediamento del neo Sindaco di Alessandria Giorgio Abonante durante il primo Consiglio Comunale tenutosi Lunedì sera.
“Ho l’onore e il privilegio di rappresentare, attraverso il ruolo di Sindaco, tutte le alessandrine e gli alessandrini e di guidare la maggioranza nata dalla coalizione premiata alle recenti elezioni.
Voglio ricordare persone come Pier Angelo Giacobone e Antonio Martano, con le quali molti anni fa ho condiviso i primi passi in Consiglio comunale, e Alessandro Migali, uno della mia generazione che se fosse ancora con noi oggi
gioirebbe.
Abbiamo condotto una campagna elettorale propositiva con lo scopo di riavvicinare le persone alla politica e alle istituzioni.
Nonostante questo abbiamo registrato purtroppo una scarsa affluenza alle urne, dato che ci rattrista ma nella consapevolezza di aver seguito la strada giusta e con la convinzione di dover insistere per ampliare i confini del dialogo. Ora che la campagna elettorale è chiusa non dobbiamo commettere l’errore di archiviare il modo in cui ci siamo proposti.Dobbiamo valorizzare la democrazia locale come sistema vissuto, sentito e partecipato al fine di rafforzare la dimensione deliberativa che rimane centrale e indispensabile. Ci sono ampi strati della società alessandrina che ritengono ormai inutile esprimersi alle elezioni, come se avessero la percezione di un Comune non in grado di incidere nella loro quotidianità; va pertanto risolto il problema del bilancio con interventi strutturali e con un complesso di proposte adeguato alla necessità di liberare spazi di spesa corrente, senza i quali non è e non sarà possibile dare risposte alla cittadinanza.
Gli interventi in conto capitale garantiti dai fondi regionali, statali ed europei devono permetterci di abbassare le spese di gestione oltre che di offrire servizi all’avanguardia. Tali investimenti ci devono altresì consentire di far crescere la
nostra comunità in modo omogeneo senza categorie di cittadini di serie a e di serie b a seconda dei ceti di riferimento o delle zone della città in cui risiedono; i servizi devono essere distribuiti nel tessuto urbano in modo omogeneo approfittando delle tecnologie digitali e stimolando altri enti, come la Regione e la Asl nel campo sanitario e assistenziale, a non dimenticare aree in cui risiedono decine di migliaia di persone.Non sappiamo se il prossimo autunno inverno sarà per noi il terzo vincolato a delle limitazioni sociali e sanitarie; sappiamo con certezza di aver bisogno di un sistema di medicina e assistenza diffuso sul territorio e di una relazione solida fra il Comune, l’Asl, l’Azienda ospedaliera e il consorzio servizi sociali. Si tratta di valorizzare le risorse del sistema pubblico in relazione all’importante contributo offerto dal privato sociale, profit e non profit, senza il quale non avremmo superato la fase più dura del Covid. A breve chiederemo la convocazione dell’assemblea dei Sindaci Asl per affrontare questi temi in una prospettiva di collaborazione istituzionale e di area vasta. Anche per questa ragione abbiamo creato una delega apposita che dovrà trovare una corrispondente funzione nella nuova macro-struttura che stiamo preparando. È infatti quest’ultimo un primo, indispensabile, passaggio: l’organizzazione dell’Ente che deve essere coerentemente strutturato rispetto agli obiettivi di mandato. Occorrerà aggiungere funzioni e responsabilità legate all’innovazione, all’impatto sociale delle politiche pubbliche, e alla trasversalità del lavoro che il Comune al suo interno dovrà sviluppare. Come sarà necessario rivedere la microstruttura della Polizia Urbana, che deve essere maggiormente rispondente alle esigenze di sicurezza provenienti dai cittadini, anche più giovani, come emerso nei
confronti elettorali.La distribuzione e l’accorpamento di alcune deleghe deve avere un riscontro nella nuova macrostruttura. Abbiamo costruito la squadra di Giunta con molte novità sia in termini personali che di ripartizione delle deleghe.
Rispetto al programma, promuoveremo un principio di continuità amministrativa in particolare riguardo la prosecuzione del percorso che porterà la nostra città ad avere un secondo ponte sul Bormida, sulla messa in sicurezza del Rio Lovassina e su altri progetti avviati come – a titolo di esempio – il nuovo Museo Civico all’ex Ospedale militare.
Procederemo invece in termini di discontinuità promuovendo un nuovo sistema di mobilità, favorendo quella sostenibile. Ci opporremo allo svuotamento di Palazzo Borsalino rispetto allo sviluppo della presenza dell’Università nel nostro territorio e concorderemo con Regione e ASO più opzioni per l’area su cui costruire il nuovo Ospedale.
Rispetto al nuovo Teatro si tratta di coinvolgere già nelle prossime settimane i potenziali gestori, animatori e fruitori per costruire un modello gestionale sostenibile e coerente al progetto che uscirà vincitore dal confronto competitivo.
Non ci costituiremo contro il ricorso presentato dai cittadini
sul tema di PAM Logistica.
L’aver previsto una delega specifica ai sobborghi è un ulteriore segnale di discontinuità. L’attenzione che vogliamo riservare verso le aree della città troppo spesso dimenticate nella pianificazione delle opere pubbliche, a risorse date, si può sintetizzare nella frase: “il perimetro avrà la stessa attenzione del centro”.A breve verificheremo che tipo di progetto promuovere per il blocco nuova piscina e palazzetto dello sport, blocco per il quale beneficiamo – notizia recente – di risorse ma che secondo la procedura negoziata che lo Stato ha proposto è ancora in fase iniziale anche dal punto di vista progettuale.
Bisogna verificare le modalità – dove e come – costruire il nuovo tribunale, tassello fondamentale del nostro mosaico di sviluppo. Occorre, inoltre, verificare quali sono gli elementi progettuali della proposta cd. Smart City che si potranno mantenere senza gli eccessivi impegni finanziari che al momento, per quello che sappiamo, non godono di sufficienti coperture e senza chiarezza rispetto ai benefici di cui godrebbe la cittadinanza.
Rispetto al nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, l’anno in cui portare a sintesi le scelte di modifica dell’attuale filiera sarà il 2024, esercizio in cui sarà possibile investire gli utili previsti da ARAL. Quello sarà l’anno in cui, se avremo la
forza, metteremo in campo le modifiche che serviranno a garantire alla città di centrare gli obiettivi che ci hanno posto il legislatore europeo e quello regionale.
Al di là degli aspetti programmatici, il successo di questa consigliatura e di questa maggioranza passa dalla nostra capacità di coinvolgere i portatori di interesse pubblici e privati, e di coinvolgere il più possibile la cittadinanza attraverso tutti gli strumenti partecipativi più volte sperimentati nelle democrazie occidentali negli ultimi trent’anni. Il successo del nostro progetto di governo ci sarà se avremo la forza di attivare tutte le risorse centrali e residuali che ogni comunità, e quindi anche la nostra, sa offrire.
A questo proposito, vogliamo che il nostro percorso di governo della città possa dare risposte concrete alle domande dei cittadini. Alessandria deve essere una comunità coesa e nei prossimi cinque anni questo sarà il nostro obiettivo: crediamo infatti che una vera comunità di cittadini possa affrontare meglio le sfide del prossimo futuro.
Chiudo ringraziando tutte le candidate e i candidati, in primis naturalmente quelli della coalizione che mi ha sostenuto ma in generali tutti quanti, i quali grazie alla loro partecipazione e al loro impegno politico hanno reso un grande servizio alla nostra città in un periodo in cui – come ricordavo all’inizio – la partecipazione politica è ai minimi termini. Auguro a tutte le Consigliere e ai Consiglieri comunali un buon lavoro, così come alla Giunta e a tutto il personale del Comune e delle sue società partecipate.”