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coronavirus 04

Dopo aver letto questo report pubblicato dal quotidiano Americano New York Times, siamo sempre più convinti che il governo italiano abbia adottato misure provvide ed efficaci

China Tightens Wuhan Lockdown in ‘Wartime’ Battle With Coronavirus

Feb. 6, 2020

With infections doubling every four days and more than 600 deaths, China intensified its response in Wuhan, with house-to-house temperature checks and mass confinements at quarantine centers.

WUHAN, Cina – Giovedì le autorità cinesi hanno fatto ricorso a misure sempre più estreme per tentare di arrestare la diffusione del coronavirus mortale, ordinando ispezioni casa per casa, radunando i malati e convogliandoli in enormi centri di quarantena.

I passi urgenti, apparentemente improvvisati, arrivano nel mezzo di una peggioramento della crisi umanitaria a Wuhan, esacerbata dalle tattiche che hanno lasciato questa città di 11 milioni con un tasso di mortalità del 4,1 % (lo scorso giovedì) a causa del coronavirus che è incredibilmente più alto di quello del resto del paese (0,17 %). Con i malati radunati nei campi di quarantena improvvisati, con cure mediche minime, un crescente senso di abbandono e paura ha preso piede a Wuhan, alimentando la consapevolezza che la città e la provincia circostante di Hubei vengano sacrificate per il bene più grande della Cina.

Le severe nuove mosse fatte a Wuhan, epicentro dell’epidemia, hanno chiaramente fatto scattare l’allarme nel Partito Comunista al potere. [Un governo] che non fu in grado di mettere sotto controllo l’epidemia di coronavirus, la quale ha travolto il sistema sanitario del paese e sta minacciando di paralizzare la Cina, il paese più popoloso del mondo e la seconda economia più grande.

Le fasi delle nuove misure furono annunciate dalla massima autorità che sta guidando la risposta del paese al virus, il vice premier la signora Sun Chunlan, che visitò Wuhan lo scorso giovedì. Queste evocano immagini delle misure di emergenza adottate per combattere la pandemia di influenza spagnola del 1918 che ha ucciso decine di milioni di persone in tutto il mondo. Disposizioni, le quali nonostante la loro severità, tuttavia, non offrirono garanzie di successo.

La città e il paese devono affrontare “condizioni di guerra“, ha detto la signora Sun. “Non ci devono essere disertori, o saranno inchiodati per sempre al pilastro della vergogna storica“.

L’applicazione delle nuove restrizioni ha assunto aspetti di una campagna militare al punto che la signora Sun ordinava agli operatori sanitari di organizzarsi in turni [che coprano] 24 ore su 24 per visitare ogni casa a Wuhan, controllare la temperatura corporea di tutti i residenti, interrogarli, [mantenendo] stretti contatti con eventuali pazienti infetti.

La notizia delle nuove restrizioni arrivò quando la gente di Wuhan ricevette un colpo nello stomaco per la notizia che un medico, il quale aveva avvertito dell’epidemia a dicembre – e che fu messo a tacere dalla polizia per questo – era morto a causa dell’infezione da coronavirus. L’ospedale centrale della città di Wuhan ha dichiarato in un post sulla sua pagina social che gli sforzi per salvare il medico, Li Wenliang, sono falliti.

Siamo profondamente dispiaciuti e siamo afflitti per questo“, è stato scritto sul post.

Wuhan era già stata praticamente chiusa e isolata a causa del contagio iniziato più di un mese fa. Il blocco dei trasporti ha reso difficile il rifornimento delle forniture mediche in stato di carenza per gli oltre 50 milioni di persone della provincia e ha aumentato la possibilità che presto si verifichino penurie alimentari.

Le nuove misure sono state annunciate due settimane dopo che la Cina vietò alle persone di lasciare Wuhan, quindi ha esteso la restrizione alle città nella provincia centrale di Hubei e ora confina oltre 50 milioni di persone, un contenimento di portata quasi inimmaginabile.

Tuttavia, il numero di infezioni confermate è raddoppiato all’incirca ogni quattro giorni, affliggendo più città e paesi cinesi, e gli esperti si sono chiesti se le azioni del governo stiano imponendo indebite sofferenze alle persone mentre fanno poco per rallentare l’epidemia.

A partire da venerdì, i dati del governo hanno mostrato che il virus aveva ucciso almeno 636 persone e che ne aveva infettato almeno 31.161, e molti credono che tali statistiche ufficiali siano tutt’altro che aggiornate. Il tasso di mortalità per l’intera provincia di Hubei è stato del 2,8 per cento fino a giovedì.

A Wuhan le autorità hanno iniziato a dirigere i pazienti verso ospedali di fortuna – tra cui uno stadio sportivo, un centro espositivo e un complesso edilizio – destinati a ospitare migliaia di persone. Ispezionando uno dei centri, allestito nello stadio di Hongshan, la signora Sun affermò che chiunque necessiti di cure dovrebbe essere radunato, e se necessario, costretto alla quarantena.

Parlando del virus rivolgendosi agli operatori dei complessi  la stessa disse che “deve essere estirpato alla fonte“, e secondo un comunicato cinese, Modern Express, [aggiunse] che. “si deve tenere alta la vigilanza. Non tralasciamola.” Non era chiaro in che modo le strutture già messe a dura prova potessero gestire un afflusso sulla scala che lei sembrava suggerire, o se i nuovi rifugi fossero equipaggiati o dotati di personale per fornire anche cure di base ai pazienti e di protezione dalla diffusione del virus.

Le foto scattate all’interno dello stadio mostravano strette file di letti semplici separati solo da banchi e sedie tipicamente usati/e nelle aule scolastiche. Alcuni commenti sui social media cinesi hanno confrontato le scene con quelle della pandemia influenzale spagnola, la più mortale della storia moderna.

Lunedì, il leader cinese, Xi Jinping, definì l’epidemia “un importante test del sistema e della capacità di governo della Cina“. Ma comparendo due giorni dopo con il Primo Ministro della Cambogia Hun Sen, il signor Xi affermò che gli sforzi del governo cinese “stanno raggiungendo risultati positivi“.

Il signor Xi non è apparso in pubblico giovedì, apparentemente delegando la responsabilità della crisi agli incaricati, i quali tutti hanno adottato un linguaggio militare sull’impronta del People’s Daily di questa settimana, allorché questa pubblicazione descrive la campagna per contenere l’epidemia come una “guerra popolare“.

Ciò nonostante, vi sono stati crescenti segnali che le restrizioni all’ingresso e all’uscita da Hubei stessero rallentando la fornitura di medicinali, maschere protettive e altre necessità, malgrado gli impegni di Pechino e delle società private e gli enti di beneficenza quel soccorso era già tracciato.

Questo è quasi un disastro umanitario, perché non ci sono sufficienti forniture mediche“, ha dichiarato Willy Wo-Lap Lam, professore a contratto presso il Center for China Studies dell’Università cinese di Hong Kong. “Il popolo Wuhan sembra essere lasciato abbandonato a sé stesso.”

Molti esperti medici ritengono che il numero degli infetti – e quelli che sono morti – sia superiore al conteggio ufficiale. Molti residenti di Wuhan che non si sentono bene, ma non sono sicuri d’aver contratto la malattia, sono stati costretti a spostarsi da un ospedale all’altro a piedi, per poi essere distolti dal test per il virus, per non parlare del trattamento.

Altri vagavano con indumenti protettivi su tutto il corpo o con misure di sicurezza improvvisate, come [quella di mettersi] sacchetti di plastica in testa. Molti hanno fatto ricorso all’auto-quarantena a casa, rischiando la diffusione del virus all’interno delle famiglie e delle loro comunità.

Il dott. William Schaffner, specialista in malattie infettive presso il Vanderbilt University Medical Center di Nashville, nel Tennessee, ha affermato che le sfide affrontate dalle autorità sanitarie cinesi nella gestione della crisi a Wuhan sono enormi. Egli sostiene che “quando le risorse fisiche e umane per le cure mediche dirette saranno ridotte, si verificheranno alcuni eventi sfortunati e le persone moriranno“. “Non è possibile gestire un’enorme ondata di pazienti per un lungo periodo di tempo.” Ma il Dr. Schaffner ha anche sollevato domande relative alle nuove misure, compresi i rischi sia per i pazienti affetti da coronavirus sia per il personale d’assistenza in quei improvvisati rifugi di quarantena. “Che cosa succede alle persone che sono malate?” si chiede. “Ricevono assistenza e a quale livello? E gli operatori sanitari, operanti in uno stadio o in un auditorium scolastico, possono fornire cure efficaci e rimanendo sicuri [dal non infettarsi]?

Altri esperti esterni hanno sostenuto che l’aver concentrato un gran numero di malati insieme in strutture simili a dormitori crea le condizioni per la diffusione involontaria di una serie di malattie infettive.

Molte di queste persone hanno già problemi di salute di base per i quali devono essere curati“, ha dichiarato Thomas M. File Jr., presidente della Infectious Diseases Society of America. “Metterli tutti a stretto contatto potrebbero essere esposti ad altre infezioni che si diffondono ancora più facilmente rispetto al coronavirus, come la tubercolosi, che si trasmette per via aerea, e le infezioni batteriche che possono diffondersi in regime di alta densità numerica.

L’epidemia ha portato gran parte della Cina a un punto morto virtuale, anche lontano da Wuhan. Ogni giorno si riportano notizie che un numero di città sono state di fatto sigillate, eventi pubblici e raduni annullati fino a febbraio o oltre, mentre le scuole si preparano a posticipare le riaperture del Capodanno post-lunare.

L’impatto si è anche diffuso oltre i confini della Cina, nonostante gli sforzi frenetici del governo per rispondere all’epidemia, rappresentandola pubblicamente come una crisi gestibile. Quasi 200 infezioni con il virus sono state confermate in circa due dozzine di altri paesi e territori, e due dei pazienti fuori dalla Cina sono morti.

Altri paesi hanno intensificato i propri sforzi per mettere in quarantena i pazienti, compresi quelli su due navi da crociera. Le imprese globali che dipendono dall’enorme mercato e dalle catene di approvvigionamento della Cina stanno annaspando per far fronte alle interruzioni causate dal coronavirus, rendendosi conto su quanto si può ancora contare sull’economia cinese.

A Wuhan, la prima preoccupazione è la situazione umanitaria di una città che inizia la sua terza settimana in uno stato di assedio. La confusione causata da ampie richieste d’intervento al vertice e una situazione caotica sul terreno evidenzia che il governo cinese non ha ancora compreso la portata della crisi.

Wang Chen, un esperto di patologie respiratorie che è presidente dell’Accademia cinese delle scienze mediche, ha affermato che i nuovi siti di trattamento di fortuna sono stati progettati per contrastare le trasmissioni all’interno delle famiglie e dei quartieri. “Se un gran numero di pazienti con sintomi lievi vive a casa o si sospetta che si aggirino nella comunità, diventeranno la principale fonte di diffusione del virus“, così ha chiosato Wang, secondo l’agenzia di stampa Xinhua.

Un post ampiamente condiviso su Weibo, un popolare sito di social media, ha riportato giovedì che “le condizioni erano molto povere” nel centro espositivo di Wuhan convertito in una struttura di quarantena. L’autore del messaggio, che ha affermato di avere parenti nel rifugio, ha citato [l’avvento] di interruzioni di corrente e problemi di riscaldamento, dicendo che le persone si trovano nella condizione di “rabbrividire nel corso del sonno“. Il post ci descrive che parrebbe ci sia difetto di personale e attrezzature. “Non è stato rilevato che medici e infermieri prendessero nota dei sintomi e distribuissero le medicine“, oltre ad aggiungere che i dispositivi per l’ossigeno erano “gravemente carenti“.

Con la rabbia pubblica in ebollizione, il Partito Comunista si è mosso per soffocare le fonti di notizie e le piattaforme di social media le cui critiche alla risposta iniziale del governo sono rimaste per un periodo senza censura online.

Il China Media Project, un osservatorio di vigilanza (watchdog) in collaborazione con l’Università di Hong Kong, ha pubblicato una direttiva della Cyberspace Administration of China, che sovrintende a Internet, accusando diverse società di social media di “impegnarsi illegalmente attraverso servizi di informazione su Internet pubblicando rapporti sul corso dell’epidemia.” Ha aggiunto che alcuni dei giganti del paese, tra cui Sina Weibo, Tencent e ByteDance, saranno posti sotto una supervisione speciale per garantire “un ambiente online favorevole per vincere la guerra per la prevenzione e il controllo dell’epidemia di coronavirus“.

Amy Qin reported from Wuhan; Steven Lee Myers from Beijing; and Elaine Yu from Hong Kong. Reporting was contributed by Chris Buckley from Wuhan; Sui-Lee Wee from Singapore; Daniel Victor, Raymond Zhong, Tiffany May, Carlos Tejada and Isabella Kwai from Hong Kong; Michael Wolgelenter from London; Motoko Rich from Tokyo; and Roni Caryn Rabin from New York. Elsie Chen and Claire Fu contributed research.

https://www.nytimes.com/2020/02/06/world/asia/coronavirus-china-wuhan-quarantine.html

Franco Gavio

Dopo il conseguimento della Laurea Magistrale in Scienze Politiche ha lavorato a lungo in diverse PA fino a ricoprire l'incarico di Project Manager Europeo. Appassionato di economia e finanza dal 2023 è Consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Dal dicembre 2023 Panellist Member del The Economist.

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