
Secondo molti ricercatori, esiste un forte legame tra ambiente, sviluppo cognitivo e benessere.
I plessi scolastici dell’infanzia e non solo, necessitano di spazi di accoglienza a misura di bambino, così debbono essere studiati per creare un ambiente stimolante, accudente, rassicurante e piacevole da vivere.
Le aree verdi in particolare sono parte integrante del vivere la scuola, molti esperti hanno valutato l’associazione tra esposizione alla natura e l’incremento della memoria e della capacità di attenzione, del benessere generale. Da Froebel a Russell e Lanius, si testimonia l’importanza dell’ambiente naturale.
I bambini hanno da sempre mostrato una forte predilezione per i giochi all’aria aperta, in particolare si è acclarato che un contatto assiduo, porti ad uno sviluppo maggiore dell’immaginazione, ma soprattutto di uno stato d’animo sereno; inoltre, i bambini individuano intuitivamente le opportunità che l’ambiente offre e le sfruttano durante il gioco.
In questo periodo poi, dove l’infezione da Covid si è mostrata potenzialmente meno virulenta negli spazi aperti, la cura e l’utilizzo degli ambienti esterni assume ancor più valore.
Un ambiente curato sia esternamente che internamente, si trasforma in strumento che i bambini usano per esplorare, per socializzare e rapportarsi con gli altri.
E’ questo un bisogno primario, quindi diventa fondamentale creare spazi in cui sia garantita al meglio la libertà di espressione, di sperimentazione e di sviluppo sia delle peculiarità del singolo, che del gruppo di appartenenza.

Premesso tutto ciò, si riscontra che in questi ultimi anni le scuole dell’infanzia e della primaria abbiano accusato un arresto inaccettabile per quanto riguarda la cura dell’ambiente in cui i bambini trascorrono gran parte della loro giornata. I giochi, sia da interno che da esterno, si sono inevitabilmente usurati col passare degli anni e delle generazioni di “piccoli”, ma non sono stati sostituiti.
Diventa necessario ricollocare i bambini al centro della comunità, donando loro come sopra descritto un contesto confortevole, per far sì che il tempo scuola sempre più lungo, sia anche un tempo trascorso in un luogo confortevole e bello, perché anche il bello racchiude una sua propria educazione; ne gioverà così il benessere psichico dei più piccoli e contribuirà a formare adulti in grado di comprendere e rispettare molti valori tra cui l’importanza e il rispetto per gli altri e dell’ambiente naturale.
Ideare un contesto educativo adeguato sembra un sogno ma in realtà realizzarlo è un dovere cui debbono attenersi gli amministratori che nel territorio hanno il compito di cura ed attenzione degli edifici scolastici che, in questi anni, più che altro sono stati rattoppati e mai pensati quale luogo da rivedere e ristrutturare.
A volte è più produttivo economicamente rifare un ambiente piuttosto che risistemarlo con diversi e continui interventi. A noi insegnanti viene in mente di sognare delle revisioni nemmeno troppo esose per creare un contesto di straordinaria fruizione del territorio a disposizione, un esempio concreto è lo spazio verde del parco che è a ridosso dei due plessi delle scuole Morando e Mary Poppins nel quartiere Galimberti, già di per sé collocate in un oasi felice perché lontani dai traffico cittadino, dove i fumi degli scarichi non sono un aerosol forzato.
Basterebbe togliere la cinta che divide le scuole dal parco il quale raggiunge l’orto botanico, per creare veramente un’oasi straordinaria in cui crescere liberi tra il verde del prato, ora a disposizione di nessuno.
Noi insegnanti non chiediamo altro che migliorare ed ampliare la visione ristretta che in questi anni ha depauperato le scuole, sapendo che con un po’ di buona volontà anche i sogni possono prendere forma.
Paola Bassi