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La notizia positiva è che sta reggendo il piano di pagamenti dei creditori di Aral, il resto al momento nessuno è in grado di valutarlo, almeno restando alle uniche informazioni di cui disponiamo. Certo è che l’ultima assemblea soci di Aral è stata molto importante per il futuro del ciclo dei rifiuti della nostra città e ancor più importante sarà leggere il piano industriale annunciato in uscita a breve.

La notizia ufficiale, che sarebbe successo si sapeva da tempo, è che Amiu Genova è entrata in Aral acquisendo il 2% delle sue quote per un valore di poco meno di 8mila euro; in questo modo si è garantita la possibilità di conferire i rifiuti negli impianti di trattamento di Aral (Castelceriolo) ad un prezzo intorno ai 106 euro a tonnellata.

Le alternative per Amiu Genova potevano essere La Spezia o Savona ma nel primo caso Amiu Genova avrebbe speso 3 euro in più a tonnellata più l’extra costo del trasporto perché La Spezia è più lontana rispetto ad Alessandria, un risparmio annuo complessivo ipotizzabile intorno ai 200mila euro. Se avessero scelto Savona nei cui impianti per conferire bisogna pagare 160 euro a tonnellata il delta negativo rispetto ad Alessandria sarebbe stato per Amiu Genova di 2,5mln di euro annui. Un risparmio per Amiu Genova che si somma anno per anno, ottenuto con 7700 euro di investimento.

L’aspetto curioso è che questa notizia arriva strettissimo giro dopo la presentazione del piano industriale di Amiu Genova che dichiara di voler costruire un impianto di trattamento dei rifiuti con operatività già dal 2022 per interrompere o ridurre il conferimento dei rifiuti fuori provincia. Se fosse vero gli incassi garantiti ad Aral da Amiu Genova finirebbero o si ridurrebbero nel 2022. Andrebbe chiarito il futuro di Aral da quella data, come prima cosa. Anche se il nuovo impianto di Scarpino non risolverà tutti i problemi di trattamento dei rifiuti del genovese.

La seconda è che Amiu Genova lavora con Iren Ambiente tanto che l’impianto di Scarpino lo costruirà proprio Iren Ambiente, la stessa società che gestisce gli impianti di La Spezia in cui il conferimento dei rifiuti costa di più. Iren Ambiente doveva entrare in Amiu Genova nel 2017 ma pochi mesi dalle elezioni genovesi il Consiglio comunale bocciò l’operazione; eppure, sembrava l’ultima spiaggia per salvare una società in stato comatoso. In ogni caso, l’attualità dice che Iren Ambiente costruirà in project financing l’impianto di trattamento rifiuti di Genova.

Nelle notizie diffuse dagli organi di stampa genovesi non si trova traccia di accordi strategici e di lungo periodo con Alessandria. Ma il punto fondamentale è proprio questo. Al momento Amiu Genova incassa solo vantaggi dalla collaborazione con Alessandria; quando si impegni precisi per migliorare le strutture alessandrine? Altra questione. Il Presidente di Amag, Arrobbio, ha dichiarato in Commissione consiliare di voler entrare nel 2021 nel capitale sociale di Aral. Ieri in Consiglio comunale la Giunta ha detto di non essere al momento interessata a tale opzione. Qualcosa non torna. 

https://www.ilsecoloxix.it/genova/2020/12/02/news/rifiuti-amiu-punta-al-65-di-raccolta-differenziata-a-genova-nei-prossimi-4-anni-1.39610793?awc=16823_1607349270_df37e51943d092076a7fca741459f404

“Novità importanti anche per l’organizzazione degli impianti e della logistica a partire soprattutto dai siti di Volpara, Sardorella e Dufour mentre nel 2022 si prevede l’entrata in funzione dell’impianto trattamento meccanico biologico (TMB) che permetterà di convogliare tutta l’attività di trattamento del rifiuto del bacino del genovesato presso un unico polo impiantistico, realizzando la chiusura del ciclo dei rifiuti.

Come noto, sarà realizzato in project financing da Iren Ambiente e avrà̀ una capacità di trattamento di 100 mila tonnellate all’anno.”

A casa nostra, le ultime notizie ufficiali esternate dal management di Amag in Commissione consiliare recitano di un interesse del Gruppo ad entrare nel capitale di Aral. intenzione che andrebbe nella direzione di chiudere il ciclo rifiuti in un unico soggetto societario dell’area alessandrina.

Siccome parliamo evidentemente di un progetto realizzabile non prima del prossimo biennio (di pari passo con l’ingresso della riscossione della Tari nel gruppo Amag che, ricordiamolo, controlla già con il consorzio rifiuti Amag Ambiente) viene da chiedersi chi si sobbarcherà l’onere di proseguire il piano di risanamento di Aral e contestualmente gli investimenti per gli impianti di trattamento e smaltimento della nostra area. A meno che qualcuno non abbia già le idee molto chiare, ma in questo caso sarebbe bello saperlo, in Consiglio comunale.

Giorgio Abonante

Giorgio Abonante

Classe 1975, all'anagrafe Giorgio Angelo Abonante ma quasi per tutti Abo. Alessandrino doc tanto da diventare Sindaco di Alessandria nel 2022. Laureato in Scienze Politiche è autore del blog fin dalla sua fondazione scrivendo di sviluppo locale

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