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La nostra Community, Roberta Cazzulo, Consigliere Comunale.

Incrociando i dati del demanio marittimo e di Legambiente su 3346 km di litorali balneabili, il 42 per cento ormai è gestito da lidi e camping privati a cui va sommato un ulteriore 8 per cento di altre forme di gestione esclusiva.

Rimane un 50 per cento, ma spesso si trova in zone poco accessibili, vicino ad aree industriali, periferie urbane senza depuratori o nei pressi delle foci, dove l’acqua è più inquinata … tenendo conto anche che la superficie utile si riduce di anno in anno: l’erosione costiera che riguarda circa il 46 per cento delle coste sabbiose, dato triplicato dal 1970.

Spiaggia libera addio? Il luogo più “democratico” delle nostre estati sta scomparendo inghiottito dagli stabilimenti privati.

I rapporti annuali di Legambiente evidenziano un problema grave: in alcune Regioni –  Liguria, Emilia-Romagna e Campania – quasi il 70% delle spiagge è “popolato” da stabilimenti balneari.

Nel Comune di Gatteo, in Provincia di Forlì e Cesena, tutte le spiagge sono in concessione, ma anche a Pietrasanta (Lu), Montignoso (Ms), Laigueglia (SV) e Diano Marina (IM) siamo sopra il 90% e rimangono liberi solo pochi metri spesso adiacenti a torrenti, in aree degradate.

Alcune regioni hanno stabilito delle limitazioni alla concessione di spiagge, ma in molti casi questi sono facilmente aggirabili.

Infattibile in tempi brevi emanare bandi che rispondano alle necessità e alle caratteristiche delle comunità costiere, che introducano minime protezioni per i piccoli imprenditori e impediscano offerte predatorie.

L’Italia potrebbe ripartire dal decreto concorrenza del luglio 2022 e non perdere altro tempo.

L’articolo 4 di quella legge delega, approvata dal parlamento ad agosto 2022, stabiliva anche la necessità di un “adeguato equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate”… Insomma rendere effettivo il “diritto” delle famiglie italiane alla spiaggia libera.

Affittare un ombrellone e due lettini per il fine settimana in uno stabilimento di fascia media, secondo i calcoli di Codacons, quest’anno costa tra i 30 e i 35 euro al giorno, il 10-15 per cento in più (in alcuni casi anche il 25 ) rispetto all’estate dello scorso anno.

Se, poi, alla giornata in stabilimento si aggiungono pasti e cene ai bar, ristoranti, il parcheggio, il carburante, il pedaggio … sempre secondo Codacons una famiglia con due bambini arriva a spendere in media 110 euro.

Secondo lo studio presentato dal Codacons le abitudini degli italiani potrebbero cambiare considerevolmente, tenendo conto ad esempio di come il costo del pane sia aumentato del 13,6%, quello della pasta del 14%, mentre per la carne spendiamo il 7% in più e per i gelati in media il 22% in più rispetto al 2022.

Aumentati anche i costi del pesce fresco, con una media del 5,9%, mentre i prodotti ittici surgelati sono lievitati del 16,6%.; incrementi anche per frutta e verdura, che crescono entrambi del 7,6%.

E se invece volessimo dell’acqua minerale? Ci conviene portarla da casa, in borraccia, dal momento che il prezzo è aumentato mediamente del 15%.

Volare, purtroppo, costa il 46,5% in più rispetto al 2022.

Un bel +6% per i biglietti del treno, invece, a fronte del 4,8% per il noleggio delle biciclette. Il già dispendioso settore nautico vedrà poi le proprie tariffe aumentare ulteriormente, fino a un +12,6%. Un generale rialzo dei prezzi, a fronte di stipendi ancora troppo bassi, che non consentono di mantenere il passo con il costo della vita.

Secondo Assoutenti anche traghetti e aerei sono sempre meno low cost e alberghi e B&B sono aumentati del 18-28 per cento.

Il bene-vacanza è un bene di consumo come un altro.

Mentre le prenotazioni dall’estero per l’estate del 2023 sono aumentate del 120 per cento, le nostre vacanze diventano sempre più corte e non per tutti.

Le canoniche ferie d’agosto si sono accorciate ad una settimana, settimana alla quale nessun italiano vuole rinunciare, secondo gli ultimi dati Istat una famiglia su tre è disposta a indebitarsi pur di non rinunciare alle vacanze estive che quest’anno costeranno oltre 560 euro in più rispetto al 2022.

L’indagine dell’istituto di ricerca Emg Different condotta su un campione della popolazione italiana dai 18 ai 74 anni per sesso, età, regione e ampiezza demografica dei comuni, evidenzia che 9 milioni di italiani quest’anno non partiranno per le vacanze estive.

Ad ammetterlo sono soprattutto gli intervistati di età compresa tra i 35 e i 44 anni: ben il 64,3%, ovvero 1,6 milioni, resteranno a casa a causa di difficoltà economiche.

Il rito delle vacanze estive “collettive” che amalgamava le classi sociali che si ritrovavano sotto lo “stesso” sole si sta “dissolvendo” come le nostre spiagge libere ….

Roberta Cazzulo

Roberta Cazzulo

Nata a Castelletto d'Orba ma da tredici anni vive ad Alessandria. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Politiche indirizzo Politico-Economico ed il Master universitario in “Innovazione nella Pubblica Amministrazione” presso l’Università degli studi di Genova, oggi lavora presso l’Ente Provincia di Alessandria occupandosi di valorizzazione ed educazione ambientale. Dal 2009 al 2019 è stata Assessore presso il Comune di Castelletto d’Orba. Dal 2022 è Consigliere comunale ad Alessandria e presiede la Commissione Politiche Sociali e Sanitarie.

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