
Il Piano della Sicurezza Stradale Urbana è diventato indispensabile per migliorare la fruizione della strada da parte degli utenti deboli, pedoni e ciclisti, con interventi di riqualificazione stradale, della segnaletica e delle modalità di organizzazione del traffico, partendo dai punti critici.
Parliamone una volta ancora, perché nulla si è risolto nella nostra città.
Sostenere che le strade ed i marciapiedi siano penosi anche in centro come in periferia, ormai è un refrain che passa quasi senza suscitare più stupore, abbiamo sperimentato l’adattamento, ci siamo abituati a gestire i piedi, le ruote delle biciclette, le auto con l’accuratezza di chi guada i torrenti, chi deve scavalcare i piccoli dossi o immense buche. E’ possibile invece riscuoterci e chiedere strade in sicurezza?
Ne va della nostra incolumità e quella dei nostri figli, per non parlare delle persone anziane il cui passo non è più da saetta; non possiamo adagiarci assumendoci il rischio ogni giorno, con un comportamento silente ed assoggettato. Mio figlio ha il diritto ad andare in bicicletta a scuola sapendo di percorrere una strada sicura, le piste ciclabili in questa città sembrano un gioco dell’oca, tagliano l’uscita di un supermercato con rischio certo e poi diventano evanescenti dopo pochi metri.
C’è da chiedersi la logica di questo buffo scherzo.
Per non parlare delle strisce pedonali messe proprio dietro agli angoli dove gli automobilisti accordi frenano prima di girare, altri sperimentano la curva con botto sul pedone. Insomma questo è un punto, l’altro allo stesso modo correlato è la viabilità, sinceramente il centro è completamente da rivedere non è possibile che il traffico confluisca verso via San Giacomo per incanalarsi tra via Merula e via Lanza per raggiungere piazza Garibaldi.
Un imbottigliamento vero e proprio che non lascia scampo se non all’inquinamento, il pm10 lo assumiamo e a grandi dosi, lo respiriamo e ci conviviamo, noi cittadini alessandrini abbiamo questo triste primato tra le città italiane.
Lo dico con calma ma so che è una calma disperata, non è possibile tacere su ciò che respirano i nostri figli. Vogliamo cambiare strada perché tutto questo non è accettabile.
Paola Bassi