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Forse non ha tutti i torti il registra americano Michael Moore a insistere che si proceda con maggior speditezza verso lo stato di messa sotto accusa nei confronti di Donald Trump. E’ vero, il tycoon americano è per la prima volta in seria difficoltà, le sconfitte repubblicane e il ritorno dei governatori democratici in due stati chiave del sud (Virginia, Louisiana) e del solitario southmidwestern Kentucky, non sono solo un campanello d’allarme, bensì una insopportabile sirena lancinante difficile da silenziare con qualche tweets. Ciò ha provocato una fessura nel monolitico GOP (Repubblicani). Di certo, ai Democrats servirebbe un potente “divaricatore” politico che allarghi i lati della fenditura fino a spaccare l’attuale maggioranza senatoriale del gruppo repubblicano necessaria per l’impeachement. Non sarà facile, avverte Moore, ma tutto ciò dischiude la porta per un augurabile 2020 presidenziale.

Meno bene la partenza per il Labour di Jeremy Corbyn, a circa 12 punti di distanza dai Conservatori. Sebbene in costante rimonta, il fattore Brexit e la tenuta delle spinte autonomiste (SNP) Scottish National Party incidono negativamente  sulla corsa del Labour. Anche se Corbyn due anni fa si produsse in una rimonta mozzafiato, servirà anche per questa volta e forse qualcosa in più.

Michael Moore on Facebook

Non ho idea di cosa accada con Trump che da domenica o lunedì non viene visto da alcuno dopo essersi recato in ospedale sabato. Come tutti voi, posso solo immaginare. State tranquilli, non mollerà mai, non si dimetterà mai. Quindi ecco una possibilità …

Su quel server riservato della Casa Bianca, dove nascondevano la telefonata della corruzione in Ucraina – esclusivamente denunciata dal Whistleblower (la talpa) – ci sono probabilmente altre prove di ALTRI crimini da messa sotto accusa che Trump ha commesso negli ultimi tre anni – crimini di gran lunga, assai peggiori della corruzione che chiama in causa il presidente Zelensky – crimini che il suo staff ha nascosto in quello stesso server.

Il Congresso DEVE citare in giudizio quel server. Quando il pubblico americano sentirà le ALTRE cose che ha fatto per tradire questo paese, CHIEDERÀ una condanna e la sua rimozione da parte del Senato. Trump lo sa e ne ha preso finalmente coscienza questo fine settimana, la crudele realtà e il suo destino finale è suggellato da due ex stati schiavisti che hanno votato a meraviglia nelle ultime 2 settimane per un governatore democratico. Ciò gli causò un forte stress, un attacco d’ansia e forse un po’ di dolore al petto, quindi lo portarono in ospedale. Sta guadagnando tempo per una nuova strategia, qualcosa che non possiamo concepire perché è più intelligente di noi: in un modo geniale e malvagio.

Nello stesso modo con cui vinse la presidenza perdendo le elezioni. Puoi tu farlo? Io non sono in grado. Nello stesso modo mediante il quale superò in astuzia Mueller evitando di dover testimoniare. Similmente, tutti noi continuiamo nel dire “Aspetta dovrà pur confrontarsi con Biden o la Warren!” – come se davvero credessimo che l’anno prossimo parteciperà a un dibattito! Così come noi ci convincemmo che avrebbe dovuto depositare la sua dichiarazione dei redditi, “perché questo è il modo attraverso cui si è sempre comportato !!”

No, faremmo meglio ad aprire gli occhi e a prepararci. Non bisogna prendere per scontato che sia finito. Iniziamo una discussione e un’azione nazionale urgente sul come lo rimuoveremo – legalmente e non violentemente. Non se ne andrà senza far rumore. Questo è l’uomo che persuase da solo il 40% del paese a credere che Obama venisse dal Kenya, [così come fece] convincendo milioni di persone che i [ragazzi] scagionati di Central Park Five avrebbero dovuto essere giustiziati. C’è più rabbia, razzismo e odio in lui per le donne che ogni mille uomini bianchi messi insieme. Il momento è arrivato:

1)Lo si metta sotto accusa ORA – non a fine dicembre.

2)Lo si condanni e lo si rimuova il giorno di Martin Luther King Day a gennaio.

3)Prepariamoci a portare decine di milioni a votare nelle primarie e nelle elezioni generali. Seguiamo l’esempio a sorpresa del novembre 2019 del Kentucky, della Virginia e della Louisiana e mandiamoli tutti a casa nel 2020!

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Franco Gavio

Dopo il conseguimento della Laurea Magistrale in Scienze Politiche ha lavorato a lungo in diverse PA fino a ricoprire l'incarico di Project Manager Europeo. Appassionato di economia e finanza dal 2023 è Consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Dal dicembre 2023 Panellist Member del The Economist.

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