Bob Reich https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Reich condensa abilmente in meno di mille parole il disastro dei Democratici 2024. Personalmente, ne farei una sintesi estrema provando a immaginare che cosa è passato nella testa a un operaio/a subordinato/a americano/a (non solo) mentre si stava recando al seggio. Frase iconica del passato, ma che rende a puntino la sua disaffezione; “Why change a dick in the middle of a screw, go for Nixon in 1972”. Così ha vinto Trump !
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The Lesson
Martedì, secondo gli ultimi sondaggi, gli americani hanno votato principalmente in ragione al giudizio sull’andamento dell’economia, e i loro voti riflettevano la loro classe e il loro livello di istruzione. Mentre essa è migliorata negli ultimi due anni, secondo le misure economiche standard, la maggior parte degli americani non provvisti di un livello d’istruzione superiore, ovvero la maggioranza, non ne ha risentito.
In effetti, la maggior parte degli americani senza laurea non ha notato grandi miglioramenti economici nel corso dei quattro decenni scorsi e il loro lavoro è diventato meno sicuro. Il salario medio reale riscosso dal 90 percento dei lavoratori più poveri è rimasto quasi fermo dove era all’inizio degli anni ’90, anche se l’economia è cresciuta più del doppio.
La maggior parte dei guadagni derivanti dalla crescita economica è andata ai vertici.
Ciò ha causato frustrazione e rabbia a molti americani. Trump ha dato voce a quella rabbia. Harris no. Il patto di base stabiliva che se lavoravi sodo e rispettavi le regole avresti fatto meglio dei tuoi genitori e i tuoi figli avrebbero fatto ancora meglio di te. Ma dal 1980, quel patto è diventato una farsa. La classe media si è ridotta.
Perché? Mentre i repubblicani tagliavano costantemente le tasse ai ricchi, i democratici abbandonavano la classe operaia.
I democratici abbracciarono il NAFTA e abbassarono le tariffe sui prodotti cinesi. Deregolamentarono la finanza e permisero a Wall Street di diventare un casinò pari al gioco d’azzardo ad alto rischio. Lasciarono che le grandi aziende diventassero enormi, con abbastanza potere di mercato da mantenere alti i prezzi (e i margini di profitto).
Lasciarono che le aziende limitassero il potere dei sindacati (legiferando sanzioni trascurabili) e tagliassero gli stipendi. Salvarono Wall Street quando la sua dipendenza dal gioco d’azzardo minacciava di far saltare in aria l’intero sistema economico-finanziario, ma si disinteressarono completamente dei proprietari di case che avevano perso tutto.
Accolsero grandi somme di denaro nelle loro campagne elettorali, da cui seguì un “do ut des” che servì per truccare il mercato a favore delle grandi aziende e dei ricchi.
Il partito repubblicano farà di peggio. Dice di essere dalla parte della classe operaia, ma le sue politiche danneggeranno ancora di più i lavoratori comuni. Le tariffe di Trump faranno aumentare i prezzi. Il suo previsto ritiro dall’applicazione determinata in merito alle leggi antitrust consentirà alle grandi aziende di aumentare ulteriormente i prezzi.
Qualora i repubblicani ottenessero il controllo sia della Camera che del Senato, come sembra probabile, estenderanno la legge fiscale di Trump del 2017 e aggiungeranno ulteriori tagli fiscali. Come nel 2017, queste riduzione delle aliquote fiscali al margine andranno principalmente a beneficio dei ricchi e aumenteranno il debito nazionale, il che darà ai repubblicani una scusa per tagliare la previdenza sociale, Medicare e Medicaid, i loro obiettivi per decenni.
I democratici non devono più esporsi verso le grandi aziende e i ricchi. Devono invece concentrarsi sulla riconquista della classe operaia. Dovrebbero chiedere un congedo parentale retribuito, Medicare per tutti, istruzione superiore pubblica gratuita, sindacati più forti, tasse più alte sui grandi patrimoni e crediti per l’edilizia abitativa che potrebbero generare il più grande boom nell’edilizia residenziale dalla seconda guerra mondiale.
Dovrebbero anche esigere che le aziende condividano i loro profitti con i loro lavoratori. Dovrebbero chiedere limiti alla retribuzione dei CEO (Amministratori delegati), eliminare tutti i riacquisti di azioni (come era la regola della SEC prima del 1982) e rifiutare il welfare aziendale (sussidi e crediti d’imposta per aziende e settori particolari non correlati al bene comune).
I democratici devono dire agli americani le ragioni secondo le quali il loro stipendio è stato pessimo per decenni e il loro lavoro meno sicuro: non a causa di immigrati, liberali, persone di colore, “deep state” o qualsiasi altro spauracchio repubblicano di Trump, ma a causa del potere delle grandi aziende e dei ricchi volto a manipolare il mercato e prosciugare la maggior parte dei guadagni derivanti dall’economia.
Nel fare ciò, i democratici non devono voltare le spalle alla democrazia. La democrazia va di pari passo con un’economia equa. Solo riducendo il potere dei grandi capitali nella nostra politica l’America può far crescere la classe media, premiare il duro lavoro e riaffermare il patto di base al centro del nostro sistema. Se i repubblicani di Trump prenderanno il controllo della Camera, come sembra probabile, lo avranno completo sul governo federale. Ciò significa che saranno proprietari di qualsiasi cosa che accada nell’economia e saranno responsabili di qualsiasi cosa che accada in America. Nonostante tutta la loro retorica populista anti-establishment, diventeranno essi stessi l’establishment.
Il Partito Democratico dovrebbe usare questo punto di svolta per cambiare la propria offerta politica: dall’essere il partito dei laureati benestanti, delle grandi aziende, dei “never-Trumpers” come Dick Cheney e dal “centrismo” vuoto, per diventare un partito anti-establishment pronto a scuotere il sistema per conto della stragrande maggioranza degli americani.
Questa è, e dovrebbe essere, la lezione delle elezioni del 2024.
Robert Reich <robertreich@substack.com>