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La questione della refezione scolastica è un tema che ha tenuto tutti uniti fin dall’inizio, fin dalle battaglie che fece l’allora gruppo di minoranza, composto da alcuni consiglieri che oggi siedono tra i banchi della maggioranza, quando l’amministrazione decise di tagliare i fondi destinati al servizio determinando, così, un affidamento che molti problemi creò alle famiglie e che provocò una perdita consistente di iscrizioni.

Il momento del pasto a scuola è esso stesso tempo-scuola e la perdita di iscrizioni per usufruire del pasto domestico è un insuccesso che pesa sulle spalle di chi amministra una città. La scelta di ripiegare sul pasto domestico non è mai una scelta fatta a cuor leggero: ricade tutta sulle famiglie, spesso già in difficoltà nella conciliazione dei tempi, e rischia anche di creare disparità in base alle disponibilità economiche delle famiglie.

Dal giorno di insediamento di questa amministrazione abbiamo avuto un solo obiettivo: cambiare rotta nell’esperienza di ristorazione scolastica per le bambine e i bambini delle scuole di Alessandria e dei suoi sobborghi. Sapevamo di aver questa grande responsabilità.

Come prima cosa era necessario lavorare per costruire un nuovo bando di gara che potesse dare garanzie di sicurezza sulla qualità dei pasti. Venne ingaggiato come consulente per la costruzione del bando il tecnologo alimentare – docente presso l’Università di Torino – prof. Zeppa. Egli rilevò subito una grave carenza nell’ultimo bando aggiudicato: l’assenza di un merceologico. Il merceologico è importantissimo perché fissa paletti molto rigidi sulla scelta delle materie prime, senza possibilità di interpretazione da parte dell’aggiudicatario.

Il merceologico è stato quindi subito inserito nel capitolato di gara, con la presenza di percentuali molto alte (almeno 80%) di prodotti biologici, DOP e IGP. Anche la presenza di prodotti a filiera corta – kilometro zero, ovvero proveniente dal territorio piemontese o comunque entro un raggio di 150 km, è presente in quantità elevate.

Altra piccola rivoluzione sul lato merende: è stato richiesto, nel capitolato, di eliminare tutti i prodotti da forno confezionati a favore di frutta, yogurt o torte prodotte nel centro cottura.

Arriviamo così al secondo elemento importante da porre al centro: il centro cottura. La precedente amministrazione aveva delocalizzato il centro cottura ad Asti, scelta che determinò ritardi nelle consegne, cibi spesso non consegnati alla giusta temperatura e disagi anche per il personale addetto che si trovò costretto a raggiugere Asti, ogni giorno, per poter lavorare.

Purtroppo le regole stringenti del codice appalti impedivano di inserire una clausola kilometrica di distanza, ma venne inserito il tempo di consegna dei pasti: la scelta di inserire un vincolo di 30 minuti massimo dalla scuola più lontana come tempo-limite per la consegna fu un elemento importante per determinare l’aggiudicazione della gara.

Da ultimo, ma non meno importante, l’investimento economico. La scelta strategica di questa amministrazione, che non ha trovato alcuna opposizione bensì una concordia generale nei gruppi di maggioranza, è stata quella di aumentare l’investimento economico su questo servizio. Per il triennio 2024-2027 il Comune di Alessandria ha deciso investire nel servizio di refezione scolastica una cifra pari a 9 milioni e 259 mila euro, ben 859 mila euro in più rispetto all’appalto aggiudicato nel triennio precedente.

Grazie a questi tre capisaldi (menù con prodotti biologici e preferibilmente a kilometro zero, vicinanza del centro cottura rispetto agli istituti da raggiungere e incremento dello stanziamento economico) la nuova gara è stata aggiudicata a Cirfood – azienda leader nei servizio di ristorazione collettiva e, soprattutto, l’azienda che nel 2021 opzionò il centro cottura di via Einaudi ad Alessandria – zona industriale del quartiere Cristo. L’opzione su quel centro cottura ha determinato, così, il ritorno dei pasti cucinati in città: un risultato sognato e quasi insperabile all’inizio di questa avventura.

Cirfood ha investito oltre 1 milione per l’ammodernamento di questo centro che con circa 1000 mq di superficie interna presenta un grandissimo potenziale. Sono state inserite attrezzature di ultima generazione ed è stato strutturato un servizio di produzione, confezionamento, trasporto e distribuzione dei pasti che garantisca il legame “fresco – caldo” e, di fatto, il mantenimento delle caratteristiche organolettiche dei cibi.

Il centro cottura è stato inaugurato il 5 settembre scorso da parte delle autorità e il 21 settembre ha aperto le sue porte per un open day rivolto alla cittadine e ai cittadini che è stato molto apprezzato.

Il servizio di produzione è partito il 2 settembre con la fornitura dei pasti per i nidi e asili d’infanzia comunali e poi è stato progressivamente esteso per i pasti delle scuole, in modo progressivo. Già a metà luglio – prima scadenza per la chiusura delle iscrizioni – 2251 utenti si erano iscritti al servizio e circa altri 800 si sono iscritti entro la fine di settembre, dopo la riapertura delle iscrizioni.

Stiamo vivendo ora la parte più importante, quella invisibile agli occhi di tutti ma più delicata: il monitoraggio costante ed attento affinché il servizio sia sempre all’altezza delle aspettative. Avvalendoci  della collaborazione di tutti (comitati mensa, corpo docente, famiglie e operatori del settore) speriamo di aver davvero segnato una nuova pagina nella gestione di questo servizio che riteniamo strategico e fondamentale poiché crediamo nel valore di promozione di una cultura di alimentazione sana, e in un percorso educativo verso una consapevolezza alimentare che può e deve essere appresa proprio in età scolastica.

Mi unisco al ringraziamento da parte del Sindaco e l’attuale Giunta nei confronti di Marina Cornara, l’Assessora che mi ha preceduto, la quale ha concorso in modo encomiabile alla realizzazione dell’obiettivo di cui tutti quanti noi oggi manifestiamo con orgoglio.

Irene Angela Molina

Assessora alla Pubblica Istruzione, Sistema educativo integrato 0-6, Edilizia Scolastica, Rapporti con l’Università e Rapporti con il Consiglio.

Il Ponte