
Roberta Cazzulo, la nostra Community
Alle primarie sosterrò convintamente Elly Schlein, perché è la candidata più vicina alla cultura progressista che mi appartiene e in cui credo e perché, in prospettiva, ho l’auspicio possa guidare una nuova fase di ritrovata unità del centrosinistra.
Le primarie di domenica 26 rappresentano un’opportunità importante che non ci possiamo permettere di sottovalutare se davvero abbiamo a cuore le sorti di questo Paese e davvero vogliamo rilanciare il campo alternativo al centrodestra.
Non avremo tante altre opportunità.
Questo è il momento della mobilitazione e della partecipazione.
Siamo tutti consapevoli che l’intero campo progressista abbia bisogno di un cambiamento profondo.
“Noi” abbiamo l’urgenza di un percorso costituente e ricostituente.
La mozione di Elly è un vero e proprio progetto collettivo, che coniuga giustizia sociale e climatica diritti sociali e diritti civili imprescindibili, dal quale emerge la necessità di far partire un percorso comune e plurale.
Al centro della mozione ci sono tre sfide che le destre non nominano mai: le disuguaglianze, il clima e la precarietà.
La mozione di Elly Schlein, deputata ed ex vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, è intitolata “Parte da noi!”, che è anche lo slogan di tutta la sua campagna elettorale verso le primarie del Partito democratico.
Un “Noi” che evidenzia che le grandi trasformazioni partono da mobilitazioni collettive e indica la necessità di partito aperto ed inclusivo, che sia empatico, davvero a disposizione della società.
A mio parere un partito deve rappresentare e difendere interessi specifici. La pretesa di voler rappresentare tutti porta alla fine a non rappresentare nessuno.
Il cambiamento deve partire da noi.
Le parole d’ordine espresse con forza da Elly in tante occasioni sono:
Conversione ecologica, lavoro di qualità – voltiamo pagina dopo gli errori del “Jobs Act” e del “decreto Poletti” sulla facilitazione dei licenziamenti e la liberalizzazione dei contratti a termine -, sanità – pubblica e universalistica – che va difesa dagli attacchi di chi la vuole tagliare e privatizzare, non è giustizia dover aspettare 200 giorni per una mammografia -, lotta alle diseguaglianze e alla precarietà che va di pari passo con la progressività fiscale, perché una tassazione iniqua espelle dall’orizzonte il welfare come fattore di crescita sociale ed equilibrata, il welfare deve essere generativo e che non si limiti ad assistere bensì a costruire percorsi di emancipazione e di autonomia.
In questo Paese bisogna tornare a dire con forza che il welfare non è un costo bensì un investimento.
Elly sostiene l’importanza di rimettere al centro della nostra azione politica il diritto fondamentale alla casa.
La politica deve occuparsene in tutte le sue declinazioni, a partire dal rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, con un piano di investimenti di medio-lungo periodo, facendo leva sulla manutenzione e gli interventi di rigenerazione urbana a consumo di suolo zero per aumentare anche l’offerta di alloggi a canone sociale.
Inoltre dobbiamo ricominciare a credere e investire nell’istruzione pubblica come primo grande strumento di emancipazione sociale.
Istruzione e cultura “diffusa” che ci portino a comprendere meglio i cambiamenti e a decidere in maniera autonoma.
Abbiamo il dovere di gettare il cuore oltre l’ostacolo, di tornare ad avere il coraggio di costruire un progetto politico di prospettiva e di unità.
Una giovane donna si candida per fare la segretaria.
Aperta e inclusiva, caratterizzata da radicalità e passione. Che guarda al futuro ricostruendo i valori e le motivazioni di un nuovo “umanesimo”: nuove culture di diritti e di doveri, nuova idea di cittadinanza. E in primis su tutto, il diritto e la dignità del lavoro.
“Nessuno ce la fa e si salva da solo”, ci serve identità, preparazione e programmazione.
L’identità dunque, è il portare avanti un progetto credibile per vincere, che ora dobbiamo di nuovo darci. Il riformismo non è solo fare leggi nuove, ma un processo che attraverso le leggi, la decisione e l’iniziativa politica: rende migliore la condizione delle donne e degli uomini e del pianeta.
Torniamo ad essere credibili, il congresso deve proseguire anche dopo, troviamo un nuovo modo di stare insieme, spesso sprechiamo troppe energie ad affrontare conflitti interni, invece di indirizzarle a costruire meglio un’alternativa alla destra.
Costruiamo una squadra plurale composta da amministratori, studenti, segretari di circolo, professionisti di vari settori; militanti di lungo corso, ma anche rappresentanti della società civile, dell’associazionismo e di molteplici forme di cittadinanza attiva, così come molti amici e compagni che si erano allontanati dal partito nel corso degli anni, ma sono tornati con convinzione per sostenere il nostro progetto.
E per “amalgamare” le forze di progresso e costruire un’alternativa a questa destra auspico la vittoria di Elly.
Roberta Cazzulo
Dove si vota in Provincia di AL (aprire il link)
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