
di Giorgio Abonante

Il primo Consiglio comunale della ripresa dopo le ferie e nel pieno della crisi di maggioranza è fissato per martedì 14 settembre.
Il Sindaco ha quattro giorni di tempo per chiarire come intenda gestire il Comune nei pochi mesi che ci separano dal voto.
Lo deve alla Città e al Consiglio comunale che la rappresenta. Spetta a lui e a nessun altro anche se è chiaro a tutti che le responsabilità di questo spettacolo tutt’altro che edificante hanno molti padri.
“La mossa dei sei colleghi di maggioranza non ha precedenti nella storia recente del Consiglio Comunale nella nostra città. Quindi, noi li rispettiamo ma vogliamo verificare in Consiglio Comunale – perché è in Consiglio Comunale che la discussione deve essere affrontata – non fosse altro per una questione di trasparenza – se si può aprire una nuova fase in cui approvare documenti che siano utili per i cittadini. Questo è l’unico aspetto che a noi interessa davvero”.
I colleghi hanno voluto segnare una netta distanza dal modo di operare della Giunta, speriamo davvero per ridare dignità al Consiglio Comunale: su questo aspetto battiamo da 4 anni, purtroppo invano, poiché in minoranza sono pochi gli strumenti per poter incidere.
Vogliamo verificare se con questi colleghi, e con altri, eventualmente, c’è la possibilità, per esempio, di approvare un provvedimento su Amag e Alegas che stoppi la china pericolosa che i vertici di Amag, in accordo con la Giunta, hanno preso: il fallimento annunciato del project financing e la cessione dell’80% delle quote di Alegas impongono al Sindaco di discutere in Consiglio comunale un piano industriale del Gruppo che sia degno di questo nome.
“Trasporto pubblico e parcheggi, raccolta/smaltimento rifiuti, sicurezza sociale e urbana sono altre priorità su cui siamo pronti a verificare se la crisi di maggioranza è vento d’estate o una ritrovata centralità del Consiglio comunale.“
Nelle ultime ore tuttavia sta emergendo un quadro ancor più preoccupante fatto di mercanteggiamenti di ogni tipo che coinvolgerebbero Giunta, consiglieri comunali ed eventuali nuove nomine nel Gruppo Amag. Quest’ultimo appare peraltro privo di una guida solida.
Sulla questione Alegas negli ultimi due anni hanno dichiarato tutto e il suo contrario; il project annunciato e fallito verrebbe riproposto non si sa bene come; la posizione economica e finanziaria viene presentata come solidissima ma allora non si capisce come mai cedano l’80% di Alegas e, attraverso l’impropriamente detto project financing, tendano ad indebitarsi con i privati. Ultimo ma non certo per importanza il grande pasticcio della gestione del servizio idrico su cui Alessandria litiga con Novi Ligure.
Vedremo cosa succederà il 14 settembre in Consiglio comunale. Noi siamo pronti a ribadire le nostre considerazioni e le nostre idee per il futuro di Alessandria. In quattro anni non ci hanno mai ascoltato.
(Integrale, conferenza stampa Gruppi consiliari di Minoranza)
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La posizione dei sindacati su Amag Alegas
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Giorgio Abonante