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Robert Reich

Ogni volta che seguiamo in diretta i discorsi o le dichiarazioni di Trump – questa volta sulla BBC – rimaniamo sempre assai dubbiosi che egli dica la verità. Ciò che non finisce mai di sorprenderci riguarda come questi leader volutamente menzogneri (Salvini, Johnson) abbiano nel tempo, con spudoratezza, inquinato il nobile certame della politica trasformandolo in una sorta di permanente reality show. La stessa formula che quotidianamente inzeppa il nostro schermo nelle ore meridiane e serali.

Al di là della solita querelle sul “populismo”, tanto cara all’élite dei benpensanti, la domanda che ci dobbiamo fare e ben diversa. Non sarà forse che per colpa di quella stessa élite – la quale ha occupato quasi l’intero spazio della cultura politica occidentale degli ultimi 30 anni, con le sue tetragone sicurezze liberal in campo economico favorenti un individualismo “dis-intermediante”, – i nostri popoli del fine secolo scorso, mediamente coscienti e politicamente partecipativi, si siano “trasformati” in plebi amorfe e disincantate all’alba del terzo millennio?

Sì, è vero la digitalizzazione e i social, fecero la loro parte in questo post-moderno “protestantesimo” politico ove, a seconda delle posizioni, credenti e miscredenti sono invigoriti o bistrattati dalle predicazioni o dalle ammonizione twittate del “sacro” vertice.

Detto ciò, per porre fine a questo abuso demagogico di “false verità” una contromossa vincente consiste nel costruire strutturati apparati di controinformazione volti a contrastare la manipolazione, utilizzando con cura gli stessi strumenti attraverso cui si spargono menzogne.

Negli USA, Robert Reich con Inequality Media[1] e Michael Moore con Rumble[2] lo capirono ancor prima che Donald Trump scendesse in campo. Ora, le due più note piattaforme (ve ne sono alcune dozzine di calibro inferiore) raggruppano alcuni milioni di followers, ricevono decine di migliaia di contatti giornalieri e ribattono puntualmente a ogni palla avvelenata del presidente.

Lo si chiami con dispregio “populismo progressivo”, sta di fatto che funziona, e come funziona! Bernie Sanders e Elizabeth Warren non avrebbero mai potuto candidarsi per puntare al successo presidenziale, come ora lo ritengono possibile, senza il precedente apporto divulgativo di queste due importanti “voci” digitali di controinformazione.

Eccovi un esempio (Robert Reich): riguarda lo smascheramento di alcune “verità” pomposamente sottolineate da Donald Trump nel corso della Press Conference alla White House martedì scorso, dopo l’attacco ritorsivo iraniano.

“Trump mente così come la maggior parte delle persone respira, e oggi non ha fatto eccezioni. Il suo discorso di stamattina relativo agli attacchi missilistici dell’Iran contro le due basi dell’esercito americano in Iraq è stato pieno zeppo di dichiarazioni fuorvianti, retorica infiammatoria e assolute menzogne. [Il contenuto si colloca] tra i più alti scandalosi racconti di Trump.

– Egli ha affermato che il popolo iraniano ha cantato “Death to America” ​​il giorno della firma dell’accordo nucleare. In realtà, migliaia di iraniani sono scesi in strada per celebrare la firma dell’accordo nucleare, esaltati dal fatto che un canale diplomatico tra Iran e Stati Uniti fosse stato finalmente aperto dopo anni di tensioni. La danza pubblica, sebbene normalmente vietata, fu persino consentita quando i cittadini iraniani si unirono in una rara dimostrazione di unità nazionale.

– Egli ha ripetuto una folle affermazione secondo cui gli Stati Uniti diedero all’Iran “$ 150 miliardi, per non parlare di $ 1,8 miliardi in contanti dopo aver firmato l’accordo. Ciò è palesemente falso: dopo la firma dell’accordo, l’Iran riguadagnò l’accesso a $ 150 miliardi di propri beni, che furono stati congelati all’estero. La somma di $ 1,8 miliardi in contanti provenivano da un accordo degli anni 70 in cui l’Iran pagò $ 400 milioni agli Stati Uniti per equipaggiamento militare che non finì mai per essere consegnato a causa della rivoluzione, ragione per cui si ruppero le relazioni diplomatiche. Dopo l’accordo, che fu firmato nel 2015, gli Stati Uniti accettarono di pagare all’Iran $ 400 milioni originali oltre a $ 1,3 miliardi di interessi.

– Egli ha nuovamente affermato di aver distrutto “il 100 % dell’ISIS e il suo califfato territoriale”. Mentre, a suo dire, il califfato territoriale non esiste più, esso è molto vivo e vegeto. In effetti, l’ISIS è in bilico sull’orlo della rinascita grazie alle spavalde decisioni in politica estera di Trump, incluso il suo abbandono dei nostri alleati curdi in Siria lo scorso ottobre e il colpo inflitto nella scorsa settimana contro il generale Soleimani.

Questo non è affatto un elenco completo di tutte le bugie che Trump ha lanciato questa mattina. In un momento in cui la pace nel mondo è precipitosamente in bilico, è inconcepibile che il popolo americano non possa fare affidamento sul presidente per dirci la vera verità.”

Robert Reich

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[1] https://www.facebook.com/RBReich/videos/494359451191979/?v=757325298098319

[2] https://www.facebook.com/mmflint/?__tn__=%2Cd%2CP-R&eid=ARA35tn2UzTaZgz0Le4V_ayS4qzil0LE08iJl0M2kCc5MQnWuGOloSGkVbEyIK23P-0tVMs4tZj6zXca

Franco Gavio

Dopo il conseguimento della Laurea Magistrale in Scienze Politiche ha lavorato a lungo in diverse PA fino a ricoprire l'incarico di Project Manager Europeo. Appassionato di economia e finanza dal 2023 è Consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Dal dicembre 2023 Panellist Member del The Economist.

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