Si parla molto della vicenda Amag Mobilità in questi giorni e, soprattutto, si leggono ricostruzioni più o meno romanzate su come ATM sia arrivata al capolinea. Provo a fornire un riassunto con numeri, passaggi chiave e prospettiva.
Alle altre forze politiche lasciamo il confuso vociare totalmente privo di proposte.
Al 31 dicembre 2011, la Società ATM presentava un bilancio d’esercizio in formale pareggio economico, ma con oltre 29 milioni di euro di debiti a fronte di crediti per quasi 21 milioni nei confronti del Comune di Alessandria; 21 milioni per i quali solo circa 18 milioni ancora previsti a residui passivi (3 milioni quindi di debiti fuori bilancio).
- La proposta solutiva presentata dalla precedente Amministrazione consistette semplicemente nella messa in gara dei contratti di trasporto pubblico locale (TPL, disabili e scolari, parcheggi a pagamento) unitamente alla ricerca di un Partner privato o partecipato pubblico i cui termini e le cui condizioni non sono mai state rese pubbliche (e forse mai esistettero) e il cui procedimento non vide mai la luce.
- Nel successivo triennio 2012/2014, la reale situazione finanziaria determinò l’impossibilità a proseguire le attività con un reale equilibrio di bilancio e costrinse l’attuale Amministrazione, anche in considerazione della sopraggiunta restrittiva normativa in materia di perdite d’esercizio dei soggetti partecipati, alla messa il liquidazione, prima, e all’istanza fallimentare, dopo, di ATM.
Alla luce dei fatti abbiamo deciso di mantenere la presenza dell’Ente comunale nella gestione dei servizi pubblici in questione e, al tempo stesso, determinare una cesura netta con il passato preparando tpl e parcheggi alessandrini al futuro voluto dal legislatore europeo, le gare.
Come?
Predisponendo ed approvando un programma triennale di trasporti pubblici comunali mai prima presentato in Consiglio Comunale.
Elaborando un piano industriale che consentisse, ancorché in condizioni di liquidazione e di fallimento, il mantenimento di un equilibrio economico finanziario per porre fine all’emorragia di perdite economiche elevate (oltre 6 milioni di perdite nel 2013, oltre 1 milione di perdite del 2014).
Razionalizzando l’organizzazione aziendale e riscrivendo i contratti di servizio (mai prima approvati dal Consiglio Comunale) che permettessero il mantenimento dei livelli occupazionali malgrado la crisi di bilancio e il dissesto finanziario dell’Ente comunale.
Rendendo trasparente le clausole convenzionali dell’affidamento dei servizi per una possibile valutazione oggettiva circa l’ingresso di partner privati nella gestione aziendale.
- I recenti sviluppi legati alle decisioni adottate dall’Ufficio Fallimentare del Tribunale di Alessandria, ben note, hanno consentito al Gruppo AMAG (in partnership con la Società Line S.p.A. di Pavia) di partecipare e di risultare aggiudicatario dell’asta pubblica indetta dall’Ufficio Giudiziario dell’azienda fallita.
Si apre quindi una nuova stagione che, liberata dal peso del passato, possa coniugare qualità e quantità dei servizi pubblici.
L’inserimento di un qualificato partner privato, oltre a garantire gli investimenti che non sarebbero possibili con le sole risorse finanziarie pubbliche disponibili, permette altresì di inserire celermente componenti manageriali nella gestione aziendale pur mantenendo in capo all’Ente comunale una funzione diretta di supervisione, monitoraggio, controllo e garanzia occupazionale.
- Il successo dell’intera operazione, ancorché abbia impiegato più tempo di quanto originariamente programmato, garantisce oggi di poter proseguire sulla strada di mantenere in Alessandria il livello decisionale gestionale minimo per permettere, nei prossimi anni, una realistica politica economica, di concerto con le Associazioni di categoria e le Organizzazioni Sindacali confederali, col peso di un Gruppo industriale (Amag) che, pur attingendo a finanziamenti e a capitali privati, riesce a mantenere a livello territoriale locale i processi produttivi.
- Ogni altra soluzione oggi parlata o era utopistica o era semplicemente la fuoriuscita dalla gestione attraverso una gara pubblica.
La trasparenza (vera, non ostentata)
L’aggiudicazione dell’azienda fallita da parte dell’Ufficio fallimentare è avvenuta a favore di AMAG Mobilità SpA che, conseguentemente agli accordi intercorsi col nuovo Partner industriale (LINE S.p.A. di Pavia), è per l’85% di proprietà LINE e per il 15% di proprietà AMAG S.p.A.
- LINE è stata scelta a seguito di procedura ad evidenza pubblica.
Nell’ambito delle trattative tra AMAG Mobilità e LINE di Pavia è stato possibile concordare alcune clausole (poi confluite in parte nel nuovo Statuto e in parte nel Patto parasociale) come segue:
- Le azioni dei due Soci non possono formare oggetto di trasferimento fino al 01/01/2021 (Clausola di lock up– art. 8 Statuto);
- Dopo tale data l’eventuale vendita del pacchetto di azioni di maggioranza da parte di LINE obbliga quest’ultima a garantire la vendita anche del pacchetto di azioni AMAG allo stesso prezzo;
- LINE si obbliga a dotare AMAG Mobilità di tutti i mezzi finanziari necessari a sostenere gli investimenti di cui al piano industriale (business plan allegato alla delibera di Consiglio comunale);
- In ossequio a quanto deliberato dal Consiglio Comunale con l’atto di indirizzo del 29 dicembre 2016, è previsto che le operazioni straordinarie di competenza dell’Assemblea straordinaria dei Soci debbano essere deliberate col voto favorevole di almeno il 95% del capitale sociale (art. 14 dello Statuto) e quindi per esse: necessita il voto favorevole anche di AMAG Mobilità-
Occorre precisare che le risultanze della complessa operazione determinano la fuoriuscita del Soggetto AMAG Mobilità S.p.A. dall’ambito dei Soggetti “in house providing”; in altre parole, al termine della durata degli attuali contratti di servizio in essere (trasporto pubblico locale, sosta a pagamento, trasporto disabili e trasporto alunni) fissata per il 30/06/2020 (e comunque non oltre la conclusione delle procedure di aggiudicazione del TPL relative al Bacino ottimale SudEst del Piemonte) sarà indispensabile procedere con gara ad evidenza pubblica di rilievo comunitario.
- Il ricorso a gara europea, peraltro, risulta ormai inevitabile sia alla luce della nuova disciplina in materia di Soggetti partecipati da Enti locali, sia dalla normativa regionale nel settore del TPL. Alla gara potrà però partecipare AMAG Mobilità come Soggetto in grado di sostenere la libera concorrenza di settore e tutto ciò solo grazie all’operazione portata a termine.
D’ora in avanti il Comune (o l’Agenzia regionale per la mobilità) dovrà quindi concentrarsi sugli aspetti di programmazione e controllo del settore; in modo particolare sul programma triennale dei servizi di TPL e sulla verifica della qualità e quantità dei servizi erogati tramite contratti specifici.
Giorgio Abonante